Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Monicelli, nel suo penultimo film, torna un pò sulla scia di "Parenti serpenti", anche grazie alla presenza di Marina Confalone e Alessandro Haber. Le commedie monicelliane sono sempre state cattive e caustiche ma qui si avverte ormai un odore di cancrena. L'Italia nel 1999, a fine secolo e millennio, è ormai irrimediabilmente compromessa in tutti i suoi aspetti. La famiglia Razzi è soltanto una massa di sciacalli che mira al profitto personale anche passando sui cadaveri della gente. Soprattutto regna la falsità: ne è un esempio il personaggio della Melato, che sa dell'amante di suo marito ma non le interessa quanto la stabilità economica. I suoi due figli sono completamente allo sbando: il primo un fanatico satanista, la seconda finge di andare a scuola e di studiare ma fa tutt'altro, segno di essere cresciuti in una famiglia malata fino al midollo che pur di non far arricchire qualcuno alle proprie spalle è capace di commettere le cosa più infamanti. Tuttavia non posso dargli oltre la piena sufficienza a causa della scarsa caratterizzazione di alcuni personaggi. C'è infatti troppa confusione, ad un certo punto non si riescono più a capire tutti i legami familiari e, forse, gli attori sono un pò troppi....
Graffia e fa male come sempre
Bravo. Felice ritorno con Monicelli
Forse il migliore di tutti. Classico piccolo imprenditore a cui sono partite le valvole
Personaggio icredibilmente ipocrita. Bravissima
Partecipazione significativa
Forse il suo è il personaggio più vero di tutti. E' l'amante di un uomo sposato ma dentro di sé non sopporta molto la situazione in cui si trova. Monicelli con lei ci ha visto giusto un'altra volta...
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