Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Simbolico affresco assolutamente Monicelliano sull'ambiguità, l'individualismo e la stupida ingordigia umana. Purtroppo il film risente di un cast non omogeneo (ottimi attori, buoni caratteristi e pessimi personaggetti) e di una trama un po' confusionaria, con tanti personaggi e poca cura della maggior parte di essi. A dir poco geniale la comparsata del rissoso Gianni Morandi nel finale. Monicelli sa quello che vuole, ma questa volta è un po' stanco.
Una ditta di media grandezza a gestione familiare vede morire il capofamiglia. Le lotte intestine si susseguono lungo tutti i rami dell'albero genealogico, generando i sentimenti più negativi e le facciate più sorridenti, fino alla detonazione finale del capannone dell'azienda.
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