Regia di John Mackenzie vedi scheda film
Come tutte le storie tratte da Graham Greene, in Il console onorario Dio e la religione vanno a braccetto con il whisky, la vigliaccheria si riscatta in gesti di coraggio estremo e la menzogna può talvolta mettersi al servizio di una buona causa, come la rivoluzione contro le sanguinarie dittature sudamericane.
McKenzie ha la mano abbastanza ferma per dirigere questa storia di rivoluzione, peccato e redenzione ed intuisce un paio di ottimi interpreti per dei personaggi ben costruiti, come l'ubriacone del titolo, affidato a Michael Caine e il poliziotto Perez, superlativamente interpretato da Bob Hoskins. Il regista si basa tuttavia sul copione superficiale e poco incisivo scritto da uno sceneggiatore di valore come Christopher Hampton e regala il ruolo del protagonista a uno spaesato Richard Gere, che, tanto era appropriato al personaggio fatuo di American Gigolò, tanto è fuori registro nella parte di questo medico, rivoluzionario fino a un certo punto, sleale, cinico e miscredente, ma fino a un certo punto.
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