Regia di Sergio Grieco vedi scheda film
Ancora drammoni e che di melò non hanno che gli spunti e i riassunti. Qui hanno messo di tutto e di più, fino a diventare un insopportabile polpettone, che fino alle fine viene allargato in situazioni ad dir poco ridicole: suicidio iniziale di un padre che ruba; figlia che vien scacciata dalla contessa che ha subito i furti; il figlio della contesa che si innamora della ragazza, che nel frattempo non riesce a trovare lavoro ed è ospite di una allegra amica; la ragazza rimane incinta e proprio quando lui si decide a sposarla, lui precipita in un incursione aerea: la povera ragazza viene respinta dalla contessa, che non crede alla paternità de figlio; la ragazza alleva il figlio, tutto suo padre, e nel più bello ritorna la contessa che vuole il piccolo per sé, minacciando dello scandalo antico del padre; la ragazza madre cede e si lascia andare un po' ad una vita sregolata, che non regge a lungo, infatti sarà ricoverata in ospedale, dove avrà la visione di attaccarsi alla fede facendosi suora; nel frattempo l'amato ritorna, non essendo morto, ma rimasto prigioniero, naturalmente si troverà con il figlio e cercherà l'amata che non riuscirà a trovare, ma un caso, e cioè un commilitone cieco apprende che lui è tornato da una lettura , di altri, da un giornale (IL Tempo!!!), lui verrà all'ospedale e si troverà davanti lei vestita da suora; lei lo sfugge ed inventa di aver preso i voti definitivi, ma la notizia verrà smentita da una superiora, allora lui, con l'assenso della madre pentita, si precipita all'ospedale, dove lei opera, con il figlioletto, ma il destino infame fa avere a loro un incidente al casello ferroviario incustodito, ma lei ormai rinsavita si precipita al capezzale di lui grave, ma vivo e.. vissero felici e contenti e noi.. un po' meno!!
Una regia che sempre di più si perde nei meandri di una storia che non sta in piedi, in più c'è qualche nome nel cast che fa sorreggere meglio questa storia da non raccontare
Non facile racontarla e meglio dimenticarsela
Una regia che non ci rispamia niente, meno male che c'è qalche buon nome di attore
Era il divo, anche maledetto, del moneto
Giocosa e gioiosa
La cattiva contessa, inispiegalbilmente doppiata.
Non di grande presenza, forse non per colpa sua, ricordata molto per lo scandalo Tv anni '50, esibendosi con calze trasparenti, anziché nere.
Un piccolo ruolo dove c'è già tutta la verve
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