Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Al solito, il tutto sembra una continua provocazione nei confronti dei puristi del cinema nonché degli stessi spettatori...
Secondo capitolo della trilogia del cuore. Qui il personaggio fragile e indifeso è una madre provata dal recente lutto della figlioletta, involontariamente risucchiata dai componenti di una comune, in stile provos anni ’60, che sperimentano il loro dissenso alla società consumistica-borghese pervasa da pregiudizi, interpretando, sia tra di loro che nei confronti della micro-società che li circonda, il ruolo di idioti come unica soluzione alla sopravvivenza dei sentimenti. Ma nel momento in cui l’ ideologo-guru del gruppo, propone la radicalizzazione di questi comportamenti anche nell’ambito delle attività sociali che ognuno di loro continua a mantenere, si creeranno defezioni insanabili che porteranno alla conclusione dell’esperimento!
Il linguaggio stilistico del regista si rifà ai principi Dogma(tici) scritti nello stesso periodo della realizzazione del film: videoriprese in piani sequenza, trasferite successivamente in 35mm (in deroga al punto 9 che prevedeva l’esclusivo uso di cineprese), recitazione spontanea e spesso improvvisata degli attori, luce naturale, niente filtri ne trucchi, montaggio veloce e impreciso, assenza della musica…giusto per ricordarne alcuni. Al solito, il tutto sembra una continua provocazione nei confronti dei puristi del cinema nonché degli stessi spettatori, con in più l’aggiunta, visibile solo nella versione non censurata, di scene erotiche esplicite!
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