Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Lars Von Trier con il suo dogma 95 si è fatto portatore di un messaggio che cerca di ricondurre il cinema ad una condizione di purezza perduta. Purezza nello sguardo e purezza dei sentimenti. In Idioti entrambi gli obiettivi sono pienamente centrati. Lo sgurado si spoglia di tutti gli artifici del cinema contemporaneo. Vengono utilizzati la macchina da presa a spalla, un montaggio grezzo e non lineare, niente trucco, un' illuminazione naturale e in alcuni punti addirittura si vedono i microfoni per la registrazione del suono o gli operatori che stanno riprendendo. Forse la purezza dei sentimenti si ricava proprio come conseguenza di questa purezza del punto di vista. Il cinema di Von Trier immerge lo spettatore nel mondo. Non lo rappresenta. Cerca di impressionarlo senza filtri sulla pellicola. Ci sono correnti energetiche che vibrano, scavano, innalzano. Ci sono le emozioni che si formano in uno sguardo, nella pelle, in un movimento. C'è il cinema che mai come in questa occasione è vita.
Von Trier sembra attratto da storie e situazioni estreme. In Idioti abbiamo un gruppo di persone (sane) che per divertimento e anche per opposizione alla società borghese si fingono spastiche, mongoloidi, handicappate, insomma si fanno passare per degli idioti. Anche questa potrebbe essere la ricerca di una purezza. Gli idioti non hanno maschere, non sanno fingere, quello che sono e come si comportano sono la stessa identica cosa. Sono puri perchè non sanno cosa voglia dire la purezza. Lo sono e basta. Questo gruppo di persone cerca, tirando fuori l' idiota che è dentro ognuno di loro, di ritrovare questa purezza perduta, soprattutto per quanto riguarda la loro vita che sentono come finta, borghese, truccata. Alla fine del film però solo una persona sembra aver imparato qualcosa da questa esperienza. Ed è quella persona che nel gruppo ci è entrata per caso, senza intenzione. E che poi con il passare del tempo è riuscita a capire e ad amare le persone che aveva intorno. Stupenda è la sequenza in cui anche lei diventa "idiota" per la prima volta e sente che le emozioni non hanno più freno, che sono diventate un' unica cosa con la sua persona, con il suo corpo, con la sua mente. Diventando idiota questa donna ritrova la sua purezza. La sua identità. E sarà anche l' unica che cambierà la sua vita perchè riporterà questa esperienza all' interno della sua vera realtà sociale, nei raapporti con la propria famiglia e con il mondo a cui appartiene.
Idioti porta alla luce anche delle problematiche legate al mondo degli handicappati. Sul loro diritto di amare, di ridere, di scopare. Nella scena dell' orgia gli idioti che scopano si riappropriano del loro corpo, dei propri istinti, senza vergogna senza pudori e proprio in questo modo Von Trier ce li mostra. Questo, penso, derivi dal fatto che nei paesi nordici hanno una sensibilità molto diversa nei confronti del diverso, dell' anormale. Non si tende a nasconderlo come succede o succedeva qui da noi. Si cerca di integrarlo come una persona con una propria identità e personalità. Una persona speciale ma non in senso negativo. Una persona che porta con se una sua, anche se altra, sensibilità. Molto bella è la sequenza in cui gli idioti finti si incontrano con dei down veri. Vedetevela. Come dovreste vedervi questo film che anche con le sue contraddizioni, i suoi momenti arroganti e provocatori cerca comunque di essere qualcosa di nuovo e rivoluzionario. Qualcosa di vero.
Cerca di mostare la vita in tutta la sua infinita assurdità.
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