Regia di Lars von Trier vedi scheda film
La teoria secondo cui gli idioti sono il futuro dell'umanità è certamente affascinante, ma di difficile credibilità. Del resto la società sta andando verso una sempre maggiore tutela delle minoranze e delle persone con problematiche psicofisiche: chissà che la Storia non darà ragione a Von Trier. Certo è più probabile che la ragione gli venga dalla Storia, che dalla storia del cinema: lo stile scarno ed ultrasobrio del Dogma cui Von Trier (tra i fondatori del movimento) orgogliosamente aderisce non è particolarmente intrigante, soprattutto se paragonato a quelle produzioni multimiliardarie hollywoodiane che sono fondamentalmente l'antitesi di questo tipo di cinema. Ma quelle vendono sempre e comunque. Il montaggio, le luci, i dialoghi, tutto contribuisce a creare un contesto di iperrealismo: questa è davvero la realtà, gli unici 'effetti speciali' sono una buona macchina da presa e le idee del regista. E questo è un film crudo, romantico ed a suo modo irriverente, nei contenuti e nella forma.
Un gruppo di ragazzi va a vivere nella casa dello zio di uno di loro; per avere una giustificazione plausibile per questa improvvisata 'comune' e per non dovere altre spiegazioni a nessuno, i ragazzi si fingono idioti, disabili, ritardati.
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