Regia di Alberto De Martino vedi scheda film
Il consigliori è un Padrino (Francis Ford Coppola, 1972) all'italiana, con budget ridotto - ma non infimo - e tanta approssimazione e arte d'arrangiarsi, caratteristiche fondamentali del cinema nostrano di quegli anni. Tutto ruota attorno a tre personaggi per interpretare i quali De Martino ha la fortuna e l'ottimo gusto di chiamare tre volti impeccabili: quelli di Martin Balsam, di Francisco Rabal e di Tomas Milian; una volta sistemato il trio nei ruoli centrali della pellicola, il resto viene da sè. Perchè di certo la sceneggiatura di Adriano Bolzoni, Vincenzo Flamini, Leonardo Martin e del regista non vive di spunti geniali o particolarmente emozionanti: la trama è di una prevedibilità assoluta e non fa altro che ricalcare i soliti quattro stereotipi sui siculi d'America, descritti come geneticamente mafiosi (tant'è vero che Thomas ritorna di filato in 'famiglia', dopo essersi affermato come avvocato, e senza grossi problemi si unisce alla faida). Inutile persino soffermarsi sulle questioni morali o sociali che sottostanno al lavoro, che è fondamentalmente un'operina di puro intrattenimento realizzata con più fretta che idee. De Martino visse una carriera a cavallo del cinema di genere, fra i Sessanta e i Settanta, e poi, a dimostrazione della sua scarsa ispirazione e del molto modesto talento, scomparve. 3/10.
Un boss mafioso italoamericano richiama nella 'famiglia' il 'consigliori' Thomas, fuoriuscito per dedicarsi a una vita onesta; il suo ruolo è quantomai importante nella faida contro una famiglia rivale. Lo scontro finale si terrà oltreoceano, in Sicilia.
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