Regia di Alberto De Martino vedi scheda film
"Il padrino" in salsa mafiottesca all'italiana, con trama confusamente aderente a quella coppoliana e buoni attori nelle parti giuste. Il padrino in questione è Martin Balsam, molto bravo, e il suo consigliori è Tomas Milian, addirittura eccezionale. Nella parte dell'antagonista c'è un altro grande attore, Francisco Rabal. Le analogie con "Il padrino" sono tantissime, dai poliziotti corrotti al viaggio (il ritorno) in Sicilia, e c'è perfino l'immancabile Don Vito e addirittura un personaggio di nome Continenza. La vicenda, ingarbugliata, comprende una guerra di mafia, improbabilmente scatenata proprio dal consigliori, che si vuole ritirare a vita privata, mentre dal mondo delle cosche non si esce mai, se non per entrare direttamente nei piloni di un ponte. Ci sono un paio di sparatorie ben girate e un paio di noiosi inseguimenti automobilistici (eh sì, questi mi restano davvero indigesti), ma il film si segue bene fino alla scena finale, nella quale Tomas Milian dà un vero saggio di recitazione e all'interno di un filmetto dozzinale riesce ad emozionare.
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