Regia di Francesco Rosi vedi scheda film
Film particolare nella filmografia di Francesco Rosi, visto che comporta una diversificazione, pur non radicale, nel suo modo di fare cinema: il taglio da inchiesta, o se si vuole l'apparente scarna riproposizione dei fatti senza un tradizionale iter drammaturgico, qui varia riferendosi al gangster movie, ovviamente conciliante con il proprio stile. La storia di Salvatore Lucania, detto "Lucky Luciano", boss affermatosi con metodica sanguinarietà negli Usa, dal 1931 in poi, e successivamente rispedito a Napoli dove mantenne un basso profilo, pur essendo tenuto sott'occhio dagli investigatori e considerato la mente dell'esplosione del traffico di droga tra gli oceani. Impostato con freddezza di ricostruzione, "Lucky Luciano" è un buon film, che senza enfatizzare le azioni dei malavitosi, come è sempre stato il rischio del cinema quando mette al centro delle storie dei mafiosi: presentato da Gian Maria Volontè con una cura millesimale nel definire un introverso attento alle relazioni interpersonali, il personaggio principale emerge come una mente fina e infida, e Rosi concede il meno possibile alla spettacolarizzazione della violenza. Sempre un modo interessante di raccontare certe tragiche realtà.
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