Regia di Roger L. Simon vedi scheda film
Ho trovato il personaggio dello scrittore dissidente ebreo fin troppo stereotipato: capelli e barba lunghi, marpione, quasi fiero di essere stato in carcere, in una parola: antipatico.
Il film si svolge sullo sfondo dell'apertura dell'est al capitalismo (nelle diapositive mostrate si nota anche la pubblcità della Candy tradotta in ceco) e all'indipendenza dall'Urss sciolta da poco tempo, con un vago accenno alla guerra in Jugosclavia.
Sentimenti superficiali, un po' film romantico, un po' film sul'olocausto, ma i personaggi non mi hanno preso, il film non sembra decollare mai veramente.
Anche la colonna sonora è spesso fuori luogo.
Appena guardabile, giusto per le vedute di Praga.
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