Regia di Michael Gordon vedi scheda film
Polonsky fra gli sceneggiatori, regia di un buon direttore di commedie, fra cui l'exploti di Il Letto racconto, che rivelò la coppia Day/Hudson. Qui si affronta l'indipendenza di una donna, ma siamo ancora nel 1951 e quindi questa viene sempre criticata e ricattata dai sentimenti, che vogliono e schiacciiano la sua indipendenza, con la scusante aggravata che si perderebbe in un mondo perverso!
Ma ci sono diversi dialoghi che fanno riflettere su questa indipendenza ed il film nell'insieme scivola bene con un ottimo cast.
Una donna vuole affermarsi nel mondo della moda, ha delle idee interessanti in testa, ma i sentimenti sono in agguato
Musica adoperata a sproposito, si ascolta in un sottofondo anche quella di Wagner, e non sappiamo perché
Titolo a dir poco idiota
Uno di quei ruoli che sembra essere nata per recitarlo, qui dà il meglio senza cadere nel melodrammatico( ed spesso è successo), ma anzi rimane nel piano vero della storia
Diciamo fra i migliori che ha fatto, perché è smepre stato impiegato mediocramente
La parte del cinico è la sua da sempre, ma qui è sfumata alla perfezione dalla scenggiatura, senza renderla ovvia
Il ruolo del socio vittima, portato avanti con discrezione
Buona regia, sa cogliere gli attimi brillanti e non, e mischiali in maniera appropriata. Qui dirige alla perfezione anche un cast non ovvio
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