Regia di Pietro Castellitto vedi scheda film
Esordio alla regia per Pietro Castellitto che porta sullo schermo una storia che ha in serbo da ben 6 anni. Il film parla di due famiglie poste un po' agli antipodi della società. La famiglia borghese, nella quale lo stesso regista interpreta il figlio, vive costantemente fra le contraddizioni. L''altra faccia della medaglia è invece una famiglia fascista che vive nella violenza e nell'ignoranza, circondata da croci celtiche e armi "brasate". Un evento metterà in contatto le due famiglie, mettendo in moto un deleterio processo durante il quale si alterneranno costantemente i ruoli di predatori e prede, in un circolo che il film cerca di chiudere attraverso il mefistofelico personaggio interpretato da Vinicio Marchioni. La pellicola è molto interessante dal punto di vista della scrittura: il film si maschera prima da commedia all'italiana rivisitata e poi da dramma sociale dalle tinte cupe, cercando un'introspezione dei personaggi che, in questo quadro corale, rappresentano le maschere di una società corrotta dall'alto verso il basso. Come film d'esordio è sicuramente impressionante: nonostante la regia evidentemente acerba e discontinua, Castellitto cerca comunque una sua originalità nella scelta delle inquadrature e delle angolazioni, anche se il risultato non è sempre dei migliori e a volte emergono anche evidenti errori.
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