Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
La rivalsa dei samurai senza onore nè padrone.Questi moderni ronin sono agenti segreti disoccupati,teste calde messe in un angolo dai rispettivi eserciti,terroristi che vogliono combattere per la loro causa infischiandosene degli effetti collaterali(ovvero le vittime innocenti), oppure semplici mercenari al soldo del miglior offerente,capaci di tutto per un discreto mazzetto di dollari.Non hanno la katana ma armi automatiche e si spostano su macchine veloci.La figura del ronin(samurai disonorato perchè hanno ucciso il padrone su cui doveva vigilare)è figura assai malinconica che sottintende un passato non proprio onorevole.E mai definizione fu così azzeccata per questo gruppo di persone pagate profumatamente che devono assicurarsi una fantomatica valigetta a qualsiasi prezzo.Sono agenti,terroristi,soldati amareggiati disillusi ma pronti a combattere un ultima battaglia.E così come loro mi piace pensare anche a Frankenheimer come un vecchio ronin la cui stella in quel periodo era parecchio appannata a causa di alcuni film non degni delle sue grandissime capacità.Qui il vecchio John ci delizia con una regia spigolosa,nervosa,memore delle sue grandi regie in classici dell'action hollywoodiana anni 70, che quasi è un tramite dell'elettricità che sicuramente si respirava sul set,un set affollato di grossi divi e di caratteristi sublimi.Le psicologie sono tratteggiate con poche pennellate quello che interessa al vecchio John sono le traiettorie sia dei tanti proiettili che vengono sparati,sia delle macchine di grossa cilindrata che vengono lanciate a folle velocità nel traffico cittadino.Meglio delle montagne russe andare contromano per una superstrada nel traffico di punta.Le riprese di questi inseguimenti ad altissima velocità sono scariche d'adrenalina pura,in certi casi si rischia addirittura l'estetica da videogame per quanto sono spericolate.Quasi si stenta a credere che siano state realizzate realmente(e lo sono non sono taroccate al computer) E gli scenari europei che vengono usati sono lettreralmente favolosi,sfondi da cartolina che scorrono velocemente dietro le macchine.Il film verte sulle sorti di una misteriosa valigetta di colore grigio metalizzato e sul suo fantomatico contenuto.Su quello si gioca tutta la partita,un gigantesco tutti contro tutti in cui il finale non scioglie tutti i dubbi.E questo è un altro pregio del film:i dubbi permangono,l'atmosfera che si respira è quella sulfurea da guerra fredda,l'intrigo si svela gradualmente agli occhi dello spettatore,vengono costantemente seminati dubbi e inquietudini lungo il percorso,il film è lastricato di domande a cui si sceglie di non dare risposta.Facendone aumentare esponenzialmente il fascino....
una regia vigorosa in cui il veteranissimo John sembra ringiovanire di quasi 30 anni...
sarà interpretazione alimentare ma funziona nel ruolo
molto bella e con successo inferiore alle sua capacità
replica in ogni film lo stesso personaggio...ma continua a piacermi
ok
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