Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
Penultimo film di John Frankenheimer che si dimostra comunque in gran forma. Montato e diretto in modo a dir poco adrenalinico, Ronin sfrutta al massimo il talento di un regista che rispolvera la spettacolarità di Grand Prix (1966) per mettere in scena inseguimenti stradali, per le vie francesi, che non si vedevano dai tempi del "poliziottesco". Scontri, esplosioni, ribaltamenti, controsterzate, testacoda, il tutto girato in presa diretta senza effetti speciali in post produzione.
Spettacolari anche le scenografie, in particolare la sequenza ambientata nell'arena di Arles. La confezione dunque, peraltro aiutata dal coinvolgimento di attori come Robert De Niro e Jean Reno, consente a un soggetto, tuttosommato, trito e ritrito (ci sono dozzine di western costruiti sull'idea del tesoro che passa di continuo da una mano all'altra) di non inficiare il risultato finale. Azione continua, pistolettate che squarciano i corpi, pugni che tumefanno i volti e un ritmo serrato portano la pellicola dalle parti del cult. Serratissimo.
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