Noi in Veneto, secondo i dettami consigliati dal film e dalle teorie di Skarderuud, secondo cui l’uomo nasce con un deficit di tasso alcolemico dello 05 %, siamo perlopiù ben abituati a colmarlo e ad avere quindi la mente aperta, rilassata dagli effetti stordenti dei vitigni di Valdobbiadene. Per coglierne quindi al meglio le sfumature e l’essenza
Noi in Veneto, secondo i dettami consigliati dal film e dalle teorie di Skarderuud, secondo cui l’uomo nasce conun deficit di tasso alcolemico dello 05 %, siamo perlopiù ben abituati a colmarlo e ad avere quindi la mente aperta, rilassata dagli effetti stordenti dei vitigni di Valdobbiadene. Per coglierne quindi al meglio le sfumature e l’essenza profonda, questo film andrebbe visto, con almeno due leggeri prosecchi in corpo, sempre seguendo le linee guida della originalissima sceneggiatura.
Ciò detto, la pellicola, sapientemente orchestrata da Thomas Vinterberg, è triangolare perchè enuclea problemi, sentimenti di sponda, come a biliardo, e fa riflettere su più tematiche molto importanti e diffuse al giorno d'oggi: lo spegnimento dell'anima di molte persone per noia, per depressione, per mancanza di spiritualità, di stimoli fuori o dentro la famiglia e il tentativo maldestro di salvarsi con un abuso di alcool. Anche tra i giovanissimi. Scamosciata tra riso e pianto, tra commozione, dramma e empatia o soffuse risate, Skuud
Martin, il perfetto Mads Mikkelsen ha problemi di vario genere; è fragile, non va più d'accordo con la moglie, si sente solo, ma soprattutto ha perso l'autostima. Il film trae ispirazione dalle teorie dello psichiatra norvegese Finn Skårderud, secondo cui l'uomo è nato con un tasso di alcol negativo di 0,5 nel sangue", ha aggiunto Vinterberg. "Volevo rendere omaggio all'alcool ma non senza sottolineare quanto possa far male. Non dimentichiamo che molte persone muoiono per un suo uso eccessivo e altre ancora vedono le loro vite distrutte. Convivere con l'alcool può generare vita ma può anche uccidere. Nella mia storia, si incontrano quattro bravi uomini non più giovanissimi. Hanno una vita mediocre e noiosa e sono come bloccati in schemi e abitudini difficili da estirpare. La morte è sempre più vicina, dal momento che hanno superato metà del cammino previsto. La giovinezza con la sua libertà, le infatuazioni e la leggerezza, è oramai solo un ricordo lontano. Riscopriranno però ogni cosa prendendo parte all'esperimento che prevede un consumo sistematico di alcol". Esiste una teoria per cui saremmo dovuti nascere con una piccola quantità di alcol nel sangue, poiché un leggero inebriamento apre al mondo le nostre menti, diminuendo i nostri problemi e aumentando la nostra creatività. Incoraggiati da questa teoria, Martin e tre amici, tutti esausti docenti di scuola superiore, iniziano un esperimento per mantenere costante per tutta la giornata il livello di alcol nel sangue. Se Churchill aveva vinto la Seconda Guerra Mondiale stordito dall’alcol, che effetto potrebbero avere poche gocce su di loro e sui loro studenti? I primi risultati sono positivi, così il piccolo progetto degli insegnanti si trasforma in una vera ricerca accademica. I risultati di entrambe le loro classi continuano a migliorare e il gruppo si sente di nuovo vivo! Un bicchierino dopo l’altro, alcuni partecipanti continuano a riscontrare miglioramenti mentre altri perdono il controllo. Diventa sempre più chiaro che, sebbene l’alcol abbia prodotto grandi risultati nella storia dell’umanità, l’audacia di certi gesti comporta delle conseguenze.
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