Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Salemme entrò nella compagnia teatrale dell'ultimo Eduardo De Filippo (fine anni '70, primi '80) e logicamente finì per assorbire la scienza del Maestro, tanto da proporre in seguito copioni 'di prima mano' in forte odore di commedia alla Eduardo. Eccone uno: è quello con cui Salemme e la compagnia da lui nel frattempo formata trionfano in teatro lungo l'intera penisola ed esordiscono sul grande schermo. Come sempre o quasi sempre accade in questo tipo di operazioni, il testo originale non viene sufficientemente spurgato delle scene statiche e prettamente dialogiche, nè la regia viene rimaneggiata in modo sufficientemente brioso, protagonista come un lavoro cinematografico necessariamente richiede. L'amico del cuore è pertanto un prodottino godibile, leggero senza trascendere nell'inconsistente, con un bel cast affiatato (Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande, Biagio Izzo, Nando Paone, lo stesso Salemme - ovviamente protagonista - e c'è anche Eva Herzigova, in quel periodo da noi nota per una serie di spot tv), ma irrimediabilmente falso, privo di dinamica. La sceneggiatura (guarda un po'? di Vincenzo Salemme) condivide con la regia il demerito di pecca più grossa del prodotto. A ogni modo da questo discreto successo si svilupperà la carriera sul grande schermo di Salemme & co. 3/10.
Roberto, quarantenne in fin di vita, chiede all'amico Michele un ultimo desiderio: passare una notte con la moglie dell'amico, nordica mozzafiato.
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