Regia di Jacques Becker vedi scheda film
Lo stile secco e il ritmo sostenuto fanno del "Buco", ultimo film di Jacques Becker, uno dei migliori prodotti del filone carcerario. L'atmosfera tesa e il contrasto tra la sicurezza degli aspiranti evasi, ed in più l'odore, che si respira, di ineluttabile fallimento, ricordano "Giungla d'asfalto" di John Huston. Ispirato a fatti vissuti da Josè Giovanni, l'autore del romanzo che sta alla base del film (oltre che autore della sceneggiatura), "Il buco" è un'opera che accumula pochi elementi - la messinscena sembra quasi bressoniana -, ma saggiamente non lascia niente al caso: si nutre di ferraglia e calcinacci, di rumori sordi e metallici, nonché del contrasto tra i rudimentali utensili dei galeotti e l'accendino d'oro di uno dei personaggi principali. Tra gli ottimi attori, si segnalano due giovani che faranno una buona carriera cinematografica: Philippe Leroy e Michel Costantin. (12 novembre 2007)
Un giovane detenuto, accusato del tentato omicidio della moglie, viene inserito nella cella di quattro compagni, tra i quali vige un regime di cameratesca ed assoluta condivisione. Questi stanno anche progettando una rocambolesca evasione, attraverso un buco che consenta loro di raggiungere le fognature.
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