Regia di Mario Bianchi, Renzo Girolami vedi scheda film
In un Far West caricaturale un gruppo di suore assolda Amen, un cacciatore di taglie che, per far suo il bottino, dovrà vedersela con il terribile bandito Catapult.
La prima, evidente assonanza è quella del titolo, con il coevo …Più forte ragazzi (Giuseppe Colizzi, 1973), con il quale però Più forte sorelle ha ben poco da spartire: né sul piano dei contenuti, né per quanto riguarda gli interpreti. Forse Lincoln Tate scimmiotta un minimo Terence Hill, è vero, ma senza un Bud Spencer accanto la similitudine evapora rapidamente, tanto che questo sgangheratissimo spaghetti western – e non è poco, a conti fatti – finisce per non somigliare a nulla in particolare di già visto, fra eccessi di ostentazione poveristica (costumi, scenografie, trucco, ma anche recitazioni discutibili) e sgraziate scelte di regia. A proposito di quest’ultima: ufficialmente reca la firma di Renzo Spaziani, che rappresenta però un unicum nella storia del cinema; parrebbe trattarsi (e lo sostiene anche il solitamente ineccepibile Marco Giusti nel suo Dizionario del western all’italiana) di Renzo Girolami, figlio di Romolo e quindi nipote di Marino, nonché cugino di Ennio Girolami ed Enzo G.(irolami) Castellari. Nonostante la vicinanza, anzi la familiarità, di tanti cineasti, Renzo decisamente non pare aver imparato molto ed è evidente che la miseria del budget a disposizione e quindi dei mezzi qui non lo aiuta; ma basta la visione delle pur frequenti scene di scazzottate per rendersi conto dei limiti registici. Soggetto e sceneggiatura sono di un altro ‘occasionale’ come Francesco Vietri, le cui tracce si perderanno dopo la collaborazione al soggetto, l’anno successivo, di Flavia, la monaca musulmana (ancora suore!) di Gianfranco Mingozzi. Fra gli altri attori sulla scena si possono segnalare Jean Claude Jabés, Gabriella Farinon, Gigi Bonos, Gill Rolland (Gilberto Galimberti) e, in una particina, anche Carlo Monni; da salvare l’orecchiabile tema della colonna sonora degli Eldorado Stones, Catapult, che non sono gli Oliver Onions in incognito nonostante quanto si possa credere. 2/10.
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