Regia di Antonio Padovan vedi scheda film
Il grande passo sono loro, il tandem Battiston-Fresi, rispettivamente Dario e Mario nel film, due fratelli simili nell’aspetto ma dal carattere opposto.
Dario, è un ex studente di ingegneria aerospaziale, un genio incompreso, attualmente piantato nelle campagne del Polesine dove fa l’agricoltore.
Mario invece vive a Roma, è un sempliciotto che vive ancora con la madre con la quale gestisce una ferramenta.
Entrambi hanno in comune solo la mezza età ed il padre che li ha abbandonati da piccoli.
Un fatto, una grana in cui si trova Dario li costringe a riunirsi dopo molti anni e di conseguenza a confrontarsi.
Film che ha come tema l’evasione, non solo da un luogo fisico, ma da un luogo che non ti appartiene, da chi ci vive, da tutto.
Il tranquillo paese di provincia a Dario sta stretto, gli abitanti sono degli stolti, non lo capiscono, lo sottovalutano, tranne quando gli serve la sua competenza per riparare il televisore del Bar dove loro trascorrono inutilmente le giornate.
Forse è meglio progettare un razzo ed andarsene sulla Luna.
Il “Grande passo” è un una piccola favola moderna ambientata nella pianura padana, che si avvale di alcune splendide inquadrature e della buone prova dei due protagonisti, abili nel rappresentare al meglio i lati caratteriali dei due fratelli.
Una storia semplice ma che nel suo intento funziona, dando una buona descrizione della vita dei due protagonisti e del perché nel racconto del grande passo ci si sia orizzontati verso una soluzione ideale anche se illusoria e fantastica.
Da vedere
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