Trama
Si può andare sulla luna con mezzi costruiti in un fienile di campagna? Si può recuperare in pochi giorni il rapporto tra due fratelli che non si sono praticamente mai conosciuti? Mario e Dario Cavalieri si assomigliano fisicamente ma in realtà sono diversissimi. La vita gli darà un'occasione di avvicinarsi e di essere protagonisti di un'impresa sorprendente.
Approfondimento
IL GRANDE PASSO: DUE FRATELLI SULLA LUNA
Diretto da Antonio Padovan e sceneggiato dallo stesso con Marco Pettenello, Il grande passo racconta la storia di due fratelli alle prese con qualcosa di impossibile. Da quando a sei anni, in una notte d'estate del 1969, Dario Cavalieri ha visto in diretta le immagini del primo sbarco dell'uomo sulla luna, non ha mai smesso di volerci andare. "Luna Storta", così lo chiamano in paese, ha dedicato tutta la sua vita a quel sogno impossibile, perché i sogni, come gli disse quella notte suo padre prima di scomparire senza dar più notizie di sé, sono la differenza tra gli esseri umani e gli animali. Mario Cavalieri, invece, gestisce con la madre una sonnolenta ferramenta di quartiere a Roma, fino al giorno in cui la sua svogliatissima esistenza viene sconvolta dallo squillo del telefono. Suo fratello Dario ha causato un incendio ed è finito in prigione. La madre di Dario è morta da anni e il padre ha detto di non poter andare, così Mario si ritrova a essere l'unico parente che può occuparsi di quel fratello che ha visto una sola volta in vita sua. Mario esita, riflette, dubita, poi decide di partire verso il nord. I due fratelli, tanto simili fisicamente quanto differenti caratterialmente, si ritroveranno così soli di fronte a un'impresa impossibile.
Con la direzione della fotografia di Duccio Cimatti, le scenografie di Gaspare De Pascali e Mattia Lorusso, i costumi di Andrea Cavalletto e le musiche di Pino Donaggio, Il grande passo è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Torino 2019: "Cinquant'anni fa, in una calda notte di luglio, gli esseri umani si sono stretti tutti assieme, forse per l'ultima volta, trattenendo il fiato di fronte alle immagini di uno di loro che metteva piede sulla luna. "Quello del 1969 era un mondo in cui eravamo ammalati di speranza, di sogni e di "nuove frontiere". Un mondo e un tempo che non riusciamo più nemmeno a immaginare, noi che viviamo ammalati di paure, di recessione, che abbiamo smesso da anni di coltivare l'idea di progresso. La conquista della luna è stata un'impresa straordinaria, di cui abbiamo perso coscienza, che conteneva l'illusione di cambiare la vita dell'umanità: era il nuovo viaggio di Colombo. E i cittadini del mondo, tornati bambini, avevano cominciato a sognare". Così scrive Mario Calabresi".
"Raccontando questa storia - ha proseguito il regista - ho voluto rendere omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro di me, irrimediabilmente impastati l'uno con l'altro. Da un lato quello americano, un po' infantile e sentimentalista, con cui sono cresciuto da bambino: il cinema di sognatori come Steven Spielberg, dell'ingenuità vista come valore, dell'inno alla meraviglia, delle inquadrature a stringere su primi piani di bambini che fissano qualcosa di fantastico, e noi con loro. Come ammirare la luna. Dall'altro il cinema della mia terra, quello silenzioso e sincero, creato da artigiani come Carlo Mazzacurati, fatto di spazi dilatati e di sentimenti delicati e autentici, traboccante di affetto per la normalità. La campagna con la nebbia, e i suoi abitanti. Questi due mondi s'incontrano e si scontrano in questa storia che parla del sogno di andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a conoscersi".
Il cast
A dirigere Il grande passo è Antonio Padovan. regista e sceneggiatore italiano. Nato nel 1985 a Vittorio Veneto, Padovan a 22 anni si è trasferito a New York, dove ha iniziato a lavorare nel mondo del cinema e della pubblicità, dividendo il suo tempo tra Stati Uniti, Europa e Asia. Nel 2013 ha scritto e diRetto… Vedi tutto
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- Miglior attore (ex aequo) a Giuseppe Battiston al Torino Film Festival 2019
- Miglior attore (ex aequo) a Stefano Fresi al Torino Film Festival 2019
Commenti (12) vedi tutti
Grandi aspettative, già nel titolo, che restano per lo più inappagate. Non proprio originale, se non nel panorama nazionale, e non proprio ispiratissimo: si tastano gli ideali, ma si fatica a vederli realizzati. Gli interpreti, la fotografia e le ambientazioni in generale, risollevano le sorti ma solo in parte. Carino, ma non di più.
leggi la recensione completa di Souther78Questo Film,a parte il Razzo alla fine,non parte mai,risulta semplice e non si ride quasi mai,ma lo stesso si vuole vedere come andrà a finire il tutto.Bene i 2 Interpreti principali che per molti anni scambiavo per Fratelli veri ... !!! voto.4.
commento di chribio1Gara di bravura tra i due protagonisti in questo piccolo-grande film.
commento di ErasmodaRotterdamBella commedia con due grandi interpreti....cameo di Flavio Bucci.Da vedere.
commento di ezioIn un paesino sperduto nella nebbia padana due fratellastri dai trascorsi e dai caratteri molto diversi riescono a ritrovarsi grazie ad un sogno che sembra impossibile. Un racconto semplice, tenero, surreale e poetico. Bravissimi i due protagonisti.
commento di Fanny SallyPadovan imposta una regia sobria per lasciare tutto lo spazio ad un duo di "grandi" attori, Fresi e Battiston che interpretano alla perfezione questa commedia favolistica basata sui sogni che possono essere sia quello classico di andare sulla luna ma anche di coltivare asparagi biologici. Bello il romantico benchè prevedibile finale.
commento di bombo1Uno dei pochi film degni di nota del cinema nazionale. E pure recitato in italiano!
commento di gruvierazNon sarà un capolavoro strepitoso, ma è struggente, e anche profondo, più di quanto possa sembrare. 7
commento di putrellaFilm emozionante, godibile, intimo. Bellissimo.
commento di EstraneiAllaMassaElon Musk a Rovigo, ovvero: il Motore a Nebbia. (BoosterMan!)
leggi la recensione completa di mckEd ecco che, ogni tanto, salta fuori un film dove lo stato di grazia è qualcosa di tangibile, dove sembra che tutto funzioni, gli attori sono perfetti e non potevano essere altri che loro (Battiston, Fresi, i sempre troppo poco celebrati Citran e Celio); un film degno di questo nome.
commento di LucaDambertiPiacevole commedia agrodolce. Benissimo Battiston e Fresi," insieme".
leggi la recensione completa di Furetto60