Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo vedi scheda film
Se ne parla come uno dei film più interessanti del momento, e devo dire che a colpire ti colpisce, anche se nel mio caso con qualche riserva. Uno "Short cuts" italiano, altrettanto dolente e pessimista? Una versione riveduta e corretta dei racconti sulle borgate di Pasolini, aggiornata allo sfacelo italico contemporaneo? Il film dei gemelli D'Innocenzo semina diverse piste, conduce in parallelo 4/5 racconti ambientati nella periferia romana di Spinaceto, con personaggi emarginati ed infelici o famiglie sull'orlo di una crisi di nervi, e nel farlo dimostra una buona competenza tecnica, con una fotografia di Paolo Carnera che sceglie tonalità quasi sempre sature ed adeguate allo squallore esistenziale in cui sguazzano i protagonisti, un tocco di iperrealismo che potrebbe ricordare il cinema di Lynch, una evidente sicurezza nella gestione di alcuni piani-sequenza da parte dei due registi, che prediligono riprese lunghe. Nel cast l'unico nome famoso è quello di Elio Germano, che ha l'intelligenza di non mettersi a fare il primo della classe e di adeguarsi alla recitazione neorealistica di interpreti presi quasi tutti dalla strada, con un Gabriel Montesi altrettanto convincente nella parte del padre di Geremia, bambino "diverso" a cui forse è affidata una speranza per il futuro. Non mi convince fino in fondo lo sguardo dei registi, perché nel loro campionario di disperazione e alienazione contemporanea trovo un qualcosa di ormai troppo familiare, un misto di coraggio nella denuncia unito a una qualche forma di compiacimento, non grave ma comunque percepibile dallo spettatore più smaliziato (ad esempio la canzone "Bisogna morire" che arriva alla fine, era una sottolineatura proprio necessaria visto l'epilogo tragico, che del resto era comunque fin troppo prevedibile?) E fra le cose che mi hanno convinto meno metterei anche la registrazione sonora di alcuni dialoghi, soprattutto nella prima parte, che si fatica a comprendere, tanto che per cogliere alcune battute ho dovuto attivare i sottotitoli previsti da Sky on demand. Tuttavia, il bilancio rimane abbastanza positivo e il film ha qualità sufficienti per farsi apprezzare e per segnalare la personalità dei registi, che probabilmente faranno strada.
voto 7/10
Favolacce (2020): Justin Korovkin, Gabriel Montesi
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