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Favolacce

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Regia di Damiano D'Innocenzo, Fabio D'Innocenzo

Con Elio Germano, Tommaso Di Cola, Giulietta Rebeggiani, Gabriel Montesi, Justin Korovkin, Barbara Ronchi, Lino Musella, Barbara Chichiarelli... Vedi cast completo

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Trama

Alla periferia meridionale di Roma, una piccola comunità di famiglie vive con i loro figli. Si tratta di un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, la passività delle madri e l'indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

Approfondimento

FAVOLACCE: UNA FAVOLA (NERA) SULLA VIOLENZA FAMILIARE

Diretto e sceneggiato da Fabio e Damiano D'Innocenzo, Favolacce racconta la vita di un piccolo quartiere di famiglie alla periferia di Roma, durante il corso di un'estate dal caldo soffocante che contribuisce a creare un'atmosfera di alienazione. Osservate da lontano, le famiglie sembrano normali ma si tratta solo di un'illusione: nelle case, nei cortili e nei giardini, il silenzio cela il sottile sadismo dei madri, la passività delle madri e la colpevole indifferenza degli adulti. La disperazione e la rabbia repressa dei bambini arriverà però ad esplodere intaccando la grottesca facciata di circostanza, con conseguenze devastanti sull'intera comunità.

Con la direzione della fotografia di Paolo Carnera, le scenografie di Emita Frigato, Paola Peraro e Paolo Bonfini, e i costumi di Massimo Cantini Parrini, Favolacce è stato così presentato dai registi in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Berlino 2020: "È difficile trovare parole sintetiche e abbastanza efficaci per descrivere i temi che volevamo affrontare nel nostro secondo progetto. Anche perché abbiamo scelto di usare le immagini per raccontare la storia piuttosto che la sola scrittura. La scrittura è troppo precisa, troppo inequivocabile. E non bastava per questa storia. C'è molto silenzio nel film e, paradossalmente, quando i personaggi parlano comunicano ancora meno di quando stanno in silenzio. Disagio, solitudine e apprensione trovano il loro luogo ideale all'interno delle famiglie di Favolacce: la casa - ciò che siamo soliti pensare come un nido, sebbene forse teneramente limitante - diventa nella storia il posto in cui convivono intolleranza, freddezza e ansia. Basta dare un'occhiata alle statistiche sui casi di violenza domestica per renderci conto di quanto questo corrisponda purtroppo a verità. Volevamo indagare sull'interruzione di comunicazione di queste famiglie, immerse nella stagnazione di sterili abitudini, dove forse solo le tragedie hanno la capacità di scuotere le cose. Si tratta di famiglia normali di tutti i giorni che ognuno può riconoscere, senza la scusa dell'essere "marginali" o alla rassicurante distanza della borghesia: compongono una sorta di Antologia di Spoon River per il nuovo millennio, che parla sia alla periferia americana sia allo stato di benessere sociale europeo.Crediamo che la nostra storia possa trasmettere un senso di palpabile sofferenza. Non solo perché racconta la sofferenza ma perché la incarna, ricorrendo alla più potente forma ancestrale, alla metafora per eccellenza: la favola. Il nostro film è come un racconto del terrore che mette in piazza i peggiori aspetti del capitalismo che non ci appartiene per cultura o tradizione ma con cui da (provinciali) cittadini del mondo dobbiamo in qualche modo fare i conti. Abbiamo dunque messo in piedi una storia complessa che si combina con una mise en scène sorprendente e spiazzante che, lontana dal realismo del nostro precedente film, La terra dell'abbastanza, trasfigura il presente in un linguaggio cinematografico senza tempo".

"La storia di Favolacce - hanno aggiunto i registi - poteva venir fuori dalle pagine di autori come Updike, Vonnegut, Yates, Ibsen, o ancora più ovviamente dalle opere dei fratelli Grimm. Raffigura un mondo di sensazioni, colori luminosi e odori, ma che alla lunga brucia. E come in ogni favola che si rispetti ha un narratore che sottolinea e precisa gli eventi... un narratore beffardo a cui piace mescolare le carte, vedere ambiguità nel più normale dei gesti e rendere normale ciò che invece è inumano. Ogni film è sogno, dopotutto. Favolacce parla di un sogno infranto, quello di una generazione di giovani uomini e donne che immaginavano il loro futuro con un senso di speranza che si è dimostrato vano. E quello dei loro figli, che non vogliono andare da nessuna parte verso il loro stesso futuro".

Il cast

A dirigere Favolacce sono i fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo. Nati nel 1988, sono entrambi registi e sceneggiatori. Hanno trascorso la loro infanzia alla periferia di Roma dipingendo, scrivendo poesie e scattando fotografie. Senza avere alle spalle nessuna formazione classica in regia, hanno fatto il loro debutto… Vedi tutto

Trailer

Commenti (27) vedi tutti

  • Un film interlocutorio, che calca troppo la mano del coatto a tutti i costi ma che restituisce anche un buon ritratto del vuoto emotivo e delle piccole e grandi paure delle nuove generazioni

    leggi la recensione completa di galaverna
  • Film assai atipico direi nel Panorama Italiano,qualche scena strana a dir poco,dialoghi e tematiche forti : tranquillamente può stancare lo Spettatore ma come Trama non è affatto improbabile,anzi.voto.4.

    commento di chribio1
  • Il tono dell'apologo grottesco sembra nelle corde dei fratelli D'Innocenzo, che registrano una lunare dramedy dell'incomprensione e dell'inadeguatezza con inevitabili conseguenze tragiche. Spinaceto come sobborgo italiano d'America è un'idea azzeccata, meno la piattezza di un registro che dà, per pigrizia o sciatteria , troppe cose per scontate.

    commento di maurizio73
  • Pseudo-Pasolini in salsa volgare e nichilista con un bravo Elio Germano che purtroppo non salva un film pretenzioso. Ma a chi piace questo genere di roba?

    commento di CinealmS
  • Personaggi inquietanti e a tratti violenti (i padri) altri spauriti e inermi (i figli).Dialoghi a tratti incomprensibili.Boh....io ho preferito il loro film precedente.

    commento di ezio
  • La scelta artistica dei fratelli d'Innocenzo è concentrarsi su inquadrature ed immagini penalizzando invece la scorrevolezza del racconto che procede così in modo assai frammentario. Il fatto invece che spesso gli attori non parlino ma bofonchino in modo incomprensibile non è una scelta ma una grave mancanza.

    commento di bombo1
  • Disgustoso. Non ci sono altri termini per definire questo film

    commento di francaraccio
  • Un cesso pauroso

    commento di ENNAH
  • Un film estremamente tragico, intenso e autentico.

    leggi la recensione completa di Carlo Ceruti
  • Inguardabile. Schifo totale. VOTO 3

    commento di arcarsenal79
  • Tempo 20 minuti e mi sono addormentata. Avevo deciso di guardarlo per Elio Germano ma francamente è tempo perso.

    commento di primavera63
  • Le favole raccontate prima di dormire tranquillizzano. Le "favolacce" narrate con questo film possono lasciare svegli, invitando a profonde riflessioni.

    leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria Riccardelli
  • Fuga da Spinaceto (“Oh, come t’inganni!”).

    leggi la recensione completa di mck
  • Pretenzioso e quindi irritante!

    commento di vjarkiv
  • Opera assolutamente originale nel panorama cinematografico italiano. Tuttavia lo straniamento indotto da uno stile al contempo gelido e grottesco e la sgradevolezza respingente di tutti i personaggi mi ha impedito di appassionarmi e la trama, frazionata in episodi poco coesi, mi è risultata difficile da seguire, fino ad ingenerare noia e distacco.

    leggi la recensione completa di port cros
  • "Oh come t'inganni/se pensi che gli anni/ non hanno a finire/bisogna morire"

    leggi la recensione completa di leporello
  • Tanto pretenzioso quanto noioso e con certi dialoghi le cui parole non si percepiscono nemmeno tanto che il film diventa ancora più una palla.....basta mettere in fila quattro casi umani disagiati per essere incensati dalla critica ???

    commento di Travis21
  • Ottimo questo secondo lungometraggio dei fratelli "D'Innocenzo". Bravi tutti gli attori, in particolare i bambini

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Premi meritati. Un (neo)realismo che può sfuggire solo a chi non conosce la gravità del furto dell'infanzia, sottovaluta le insidie - che non perdonano - di vite vuote e senza valori, nonché di cortocircuiti tra miseria e violenza, sì violenza E' un film ottimo ma violento.

    commento di Piero
  • Le favolacce sono storie ne’ vere ne’ false. Sono incubi alla luce del sole, vissuti da adolescenti senza speranza, che cercano un’appartenenza diversa dal degrado e dall’indifferenza. Dramma intenso, sofferto, pasoliniano; il “cupio dissolvi” dei fratelli d’ Innocenzo, che fanno centro al secondo lungometraggio. Impagabili tutti gli interpreti.

    commento di Vellocet
  • Dopo questo film guarderò le famiglie dei miei vicini in modo diverso.

    commento di mosez78
  • "Favolacce" è una sorta di libro narrato per immagini,dettagli e metafore,qui gli occhi dei bambini indagano e scrutano un mondo adulto brutale e superficiale.La periferia romana diventa una sorta di contenitore tra realtà,immaginazione e sogno dove non vi è la morale ma solo un pessimo finale.

    leggi la recensione completa di GIMON 82
  • Dopo la loro opera prima La Terra dell’Abbastanza, i fratelli d’Innocenzo fanno il bis con un’altra prova notevole. Stavolta il punto dei vista è quello dei bambini con una ”favola” amara e cruda, ma piena di poesia.

    leggi la recensione completa di siro17
  • Inserisci una fotografia enigmatica, calda, sfuocata, elegante. Inserisci una storia nera che toccca i bambini, gli innocenti, le vittime di una società deviata malata, irrispettosa. Inserisci una scrittura potente animata e resa viva da attori perfetti, con facce perfette, spietati genitori e figli conseguenti. Inserisci casette a schiera di provi

    leggi la recensione completa di gaiart
  • Sicuramente nella top ten dei più brutti film mai visti,

    commento di nds
  • Ma perché? Una robaccia che non ha davvero nulla da dire e lo fa nel modo più noioso possibile. Ma nemmeno kubrick nel suo genio si dilungava così tanto. Voto meno di 0

    commento di Sladkii
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Recensioni

La recensione più votata è negativa

M Valdemar di M Valdemar
4 stelle

    Favolacce. Fratellacci. Filmaccio. Si apre s'una pagina dalla didascalia solenne e ammiccante, il favoloso Favolacce («Quanto segue è ispirato a una storia vera. Una storia vera ispirata a una storia falsa. La storia falsa non è molto ispirata»): inchiostrata in bella grafia, nella astuta dichiarazione della menzogna, l'autoassoluzione del narratore e… leggi tutto

5 recensioni negative

Recensioni
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La recensione più votata delle positive

alan smithee di alan smithee
7 stelle

"Quanto segue, è ispirato ad una storia vera; la storia vera è ispirata ad una storia falsa; la storia falsa non è molto ispirata". Sono più inquietanti i genitori, che ostentano armonie familiari appiccicate con lo sputo e camuffate dietro l'ordine posticcio ed autoimposto di casette a schiera tutte uguali e tutte ugualmente finte e senza personalità, o… leggi tutto

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Mau84 di Mau84
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Stasera mi sono recuperato la visione di questa chicca del cinema italiana. Un film drammatico, molto pesante, un vero pugno nello stomaco per certi versi, sebbene la storia non sia affatto semplice e sto modo di lasciar parlar dialettale, romano, trasmette "tanto". Fine della storia: è semplicemente una favola?! Fà molto riflettere.   Piaciute location, fotografie e…

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galaverna di galaverna
6 stelle

Non stupisce che "Favolacce" sia in stretta correlazione con l'anno della pandemia, quello tsunami non solo sanitario ma anche emotivo e relazionale che ha colpito soprattutto i più giovani tra incomunicabilità, depressione e disturbi di ansia. I bambini del film, che si dimostrano sì più maturi degli adulti ma anche profondamente più fragili, sembrano…

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Trasmesso il 17 aprile 2023 su Rai 5

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OmarMarcoAlessandro di OmarMarcoAlessandro
8 stelle

L'opera seconda dei gemelli romani evidenzia una crescita nella capacità registica e nella profondità della scrittura. Ci sono Pasolini e Garrone, Haneke e Lanthimos. Un senso di irrequietezza horror pervade il film sin da quel tedioso iniziale elenco di 10 scolastici, la forza del film è proprio nell'atmosfera costantemente opprimente che culminerà negli accadimenti…

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omero sala di omero sala
7 stelle

    Diversamente dal primo film dei fratelli D’Innocenzo (La terra dell’abbastanza), qui  la trama non c’è, ma questo conta poco, Quel che pesa qui, in questo film corale, è la sottile desolazione che intride i mille personaggi divisi in due nette macrocategorie contrapposte: i grandi e i bambini; gli adulti irrimediabilmente guastati dalla…

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2022
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r.237 di r.237
4 stelle

Sorretti da un'inspiegabile consenso critico (il pubblico pare non gradire granché) l'unica idea di cinema dei D'innocenzo si basa su un nichilismo vuoto e autocompiaciuto che, in teoria, dovrebbe raccontare l'abisso morale dei nostri tempi mentre, di fatto, affastella goffamente una galleria di squallidi personaggi che nulla hanno di interessante e le cui vicende mai raggiungono lo…

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diomede917 di diomede917
10 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: FAVOLACCE Con Favolacce i Fratelli D'Innocenzo entrano di diritto nell'Olimpo di coloro che con la loro Opera Seconda confermano e migliorano il talento espresso nel film precedente. Non si adagiano sulle critiche strapositivissime ricevute per la Terra dell'Abbastanza e vanno diretti allo stomaco dello spettatore raccontando una favola surreale…

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hallorann di hallorann
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Da un lato siamo un deserto demografico, dall’altra siamo un quadro desolante e tutt’altro che consolatorio. Il secondo quadro è declinato in “Favolacce”: le giovani famiglie post piccolo borghesi di oggi hanno figli che non sorridono, nascondono segreti inconfessabili, sono lo specchio deforme di genitori con pochi e superficiali punti cardinali chiamati valori. I…

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rachele di rachele
7 stelle

Tragico. Un pugno allo stomaco. Allo stesso tempo fantastico e non perchè la Favola si insinua nel titolo. Film difficile, forse da vedere più volte. Difficile anche da sentire : ma il silenzio è il protagonista , quello che si sente -e non si vuol far sentire-in sottofondo , che non si capisce e quasi ci fa arrabbiare non è importante, ma le azioni sono importanti.

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Carlo Ceruti di Carlo Ceruti
8 stelle

Quel che più colpisce di Favolacce è l'autenticità, la crudezza delle immagini, dei dialoghi e della psicologia dei personaggi. Ciò è merito anzitutto dei due registi che danno vita a una narrazione angosciante e qua e là claustrofobica ma è merito anche delle interpretazioni degli attori, tutti straordinariamente credibili a…

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