Regia di Elia Kazan vedi scheda film
In questi giorni di coprifuoco ho rivisto Bandiera Gialla di Kazan spinto dall’attinenza del film con la dura situazione attuale e devo dire che, rispetto all’opinione che ne avevo, mi ha un po’ deluso, soprattutto nel confronto con i migliori film di Kazan.
La mano del regista si vede nel ritmo serrato della vicenda, nella cura delle inquadrature e nella direzione degli attori, ma è la sceneggiatura che, al giorno d’oggi, mi sembra alquanto stereotipata nel delineare personaggi stereotipati e soluzioni prevedibili, come la divergenza iniziale fra il medico ed il poliziotto (interpretati efficacemente da Richard Widmark e Paul Douglas) che si trasforma poi in solidale amicizia e i siparietti melensi di vita familiare; la scena finale, poi, mi è sembrata poco realistica.
Mi è piaciuta l’interpretazione di Zero Mostel che rende bene gli aspetti viscidi ed ambigui e la codardia del suo personaggio, mentre ho trovato Jack Palance forse troppo monocorde nella sua brutale determinazione. Discreti gli altri interpreti.
In conclusione, il film non è un capolavoro ma si fa vedere volentieri, nonostante qualche pecca.
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