AD 2010.
Gli americani Beckett e April sono sgattaiolati - all'insaputa di tutti - in Grecia, per una romantica vacanza fuori stagione. Un inatteso incidente li dividerà, e per Beckett inizierà una rocambolesca fuga per la vita in un paese straniero in fermento tra crisi, bailout e troika.
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Lo diciamo subito: il film è hitchcockiano (l'uomo sbagliato nel momento sbagliato), ben recitato, tutto sulle capaci spalle attoriali del bravo John David Washington.
Trascina lo spettatore? Sì, senza dubbio. Una volta saliti sulla tragica giostra se ne attendono gli sviluppi, e l'apoteosi finale, grazie anche al buon montaggio di Walter Fasano. Film abbastanza equilibrato, meglio sarebbe stato asciugare la parte iniziale di presentazione dei personaggi. Ma tant'è.
La sceneggiatura vuole essere molto chiara, e non lesina qualche bello spiegone in momenti di tensione. Vabbè.
Musiche di Sakamoto, minimali che riecheggiano Shining.
Altro merito della pellicola: evita ogni tentazione cartolinesca e tipica del 'è tutto molto greco', grazie anche alla luce di Mukdeeprom.
Vorremmo però sapere quante volte Filomarino si è rivisto Frantic di Polanski, magari un po' troppe. E i greci ce li ricordavamo assai diversi dai parigini degli anni '80, ce n'est pas vrai?
Produce Luca Guadagnino.
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