Regia di Leigh Whannell vedi scheda film
Ottimo Thriller/horror. Libera trasposizione del romanzo di Wells, efficacissima. Elisabeth Moss straordinaria
Siamo nel cuore della notte. La fantasmagorica e hollywoodiana villa, dall’ arredamento “minimal estremo”, con le vetrate trasparenti, che danno l’impressione che la casa sia in mezzo al mare, è immersa nel silenzio. La protagonista femminile, una straordinaria Elisabeth Moss, silenziosamente scivola giù dal letto coniugale, è spaventata. Il marito continua a dormire non sembra essersi accorto di nulla. Stacca ad una ad una le webcam disseminate nella casa in cui un sistema di videocamere a circuito chiuso “osserva “l’intera abitazione. Corre all’aperto, scavalca il muro di cinta,sua sorella minore Emily, l’aspetta in auto e con lei scappa, sfuggendo per un pelo all’ ira violenta di Adrian il marito, che la tallona per riportarla nella casa “prigione”. Cecilia è una donna succube di una relazione malsana e violenta con il coniuge, uno scienziato brillante, ma violento sociopatico e ossessionato dal controllo sugli altri, ma soprattutto sulla moglie, che pretende di avere totalmente alla sua mercè. Trova ospitalità presso un amico di vecchia data, un poliziotto di San Francisco James Lanier con la figlia adolescente di nome Sydney, che considera affettuosamente, Cecilia come una sorta di zia adottiva. Cecilia anche se momentaneamente è riuscita a far perdere le sue tracce, è entrata in una spirale di paranoia, traumatizzata, continuando a temere che Adrian si rifaccia vivo, non esce più di casa e sta sempre in pena, in uno stato di perenne tensione, l'incubo sembra finire solo quando, Cecilia viene informata dal fratello di Adrian, l’avvocato Tom Griffin, che lui si è suicidato e le ha lasciato in eredità una grossa parte delle sue ricchezze, tuttavia il testamento contiene una clausola, solo apparentemente formale, la donna infatti riceverà l'ingente somma solo a patto che non venga dichiarata mentalmente instabile o che commetta dei crimini, Proprio questo strano vincolo persuade Cecilia, che ci sia un trabocchetto, dietro la farsa del suicidio. Col tempo inizia a sentirsi osservata e ad avvertire una presenza in casa, Cecilia comincia a notare, dapprima dei dettagli insignificanti, rumori solo leggermente percettibili: una sedia fuori posto, in seguito dei veri e propri avvenimenti inspiegabili: padelle che prendono fuoco, mail di insulti alla sorella mandata dal suo pc, coperte che si spostano da sole, botte a Sydney che Dio solo sa chi le ha dato. A questo punto si convince, che Adrian abbia architettato la messa in scena della sua morte, per godere nel sadico piacere di perseguitarla, lui ottico di fama mondiale, avrebbe trovato il sistema per diventare invisibile. Naturalmente l’ipotesi di Cecilia appare inverosimile e fantasiosa e cozza di fronte allo scetticismo e alla solerte preoccupazione di sua sorella e di James; chi le sta intorno comincia a pensare che sia una pazza visionaria, come dargli torto? Prevedibilmente lo stato mentale di Cecilia peggiora sempre di più, poi mentre le due sorelle si ritrovano a consumare una cena in un ristorante Emily viene sgozzata a morte e l’apparenza sembra suggerire che sia lei l’assassina, cosi finisce addirittura in un manicomio criminale. Cecilia è disperata, la situazione sembra senza via d’uscita, ma lei per quanto incastrata in una trappola tanto più grande di lei, conserva un minimo di lucidità, e soprattutto la forza di reagire. La tensione si taglia col coltello, il climax sale sempre di più, le atmosfere sono perfette per una suspense che non dà tregua, i colpi di scena ben assestati. si susseguono freneticamente.
Adattamento del romanzo di H.G. Wells, il film è ambientato ai nostri giorni e In questa nuova versione avviene un vero e proprio ribaltamento la regia capovolge i termini della narrazione puntando il focus sul personaggio di Cecilia Kass, una donna che è di fatto la protagonista dell’opera. il punto di vista del film non è quello dello scienziato che scopre come diventare invisibile, ma quello della sua compagna, che lo credeva morto e che tornerà a essere tormentata dall'uomo.
Un cambio di prospettiva non da poco che rende questo adattamento decisamente originale, avvincente e in grado di adattarsi al meglio alle dinamiche narrative contemporanee. Elisabeth Moss porta sullo schermo lo stereotipo della moglie piegata, ma non spezzata, dagli abusi di un marito/padrone, emblema doloroso delle condizioni in cui è costretta a vivere una donna minacciata e stalkerata dal compagno e di questi tempi il tema è ahinoi di grandissima attualità. Bel thriller
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