Coppia femminile, in crisi matrimoniale, decide di passare un periodo in una zona rurale del Mississippi, senza immaginare che i confini di quel luogo celano una storia di sangue. Una storia pronta a riaffiorare, come se il tempo in quel posto dimenticato da Dio non fosse mai trascorso...
Mississipi.
Alice (Lindsay Anne Williams) e Vera (Sherri Eakin), In cerca di ristabilire una matrimonio in crisi, si stabiliscono in una baita, senza immaginare che il terreno confinante con quel luogo (e delimitato da filo spinato) è motivo di conflitto tra nativi americani e i Barham, un clan rivale ossessionato dal culto del Drago.
Non poteva che essere un nativo del Mississipi, come appunto il qui regista (e sceneggiatore) Miles Doleac, a trattare un tema così legato a quella terra e ad una storia di conflitti tra nativi americani che è destinata ad essere sempre più o meno presente. Doleac sceglie una coppia omosessuale, facendosi portavoce di diritti LGBT, e mette in rilievo i danni prodotti da una mentalità patriarcale e maschilista. Ci tiene talmente tanto che interpreta lui stesso il fanatico Bill, capo di una setta dalle pericolose attitudini reazionarie. Questa presa di posizione, tutta a favore del sesso debole, è l'unico punto forte del film. Hallow ground comincia molto bene, quando nella prima mezz'ora ci propone le due spose alle prese con conflitti di gelosia dato che una di loro (Alice), a dire il vero, è bisex e non disprezza affatto anche la compagnia maschile. Poi il film si perde in lungaggini narrative, con la messa in scena di una setta capitanata appunto da Bill che intende riportare alla luce tradizioni (solo) apparentemente sepolte. Alice e Vera, scambiandosi effusioni amorose sul confine del territorio, delimitato da filo spinato, praticano un'azione dannosa agli occhi del figlio di Bill. Una degenerazione aberrante (due ragazze che si baciano) che scatena una caccia spietata. Purtroppo le buone intenzioni di Doleac si scontrano con un secondo (e lunghissimo) tempo che non riesce mai a coinvolgere, arrivando anzi a rendere piuttosto pesante il film. Che per quanto ben fotografato e interpretato, non offre momenti spettacolari o comunque degni di essere citati.
"Qui il terreno scorre denso di memoria
Di gente morta da tempo
Qui un lupo ulula ad una luna rosso sangue
E un uccello notturno urla una canzone
C'è gloria nel ricordo
E una ferita che persiste
E la terra conserva memoria della storia
Sul sentiero per i redenti
Ma piedi con le vesciche e cuori induriti
Sono più difficili da guarire di quanto sembrino
C'è povertà di perdono
In un mondo che è crudele e cattivo
Ma c'è qualcosa nell'acqua qui
Potrebbe lavarlo e renderlo pulito
Beh, abbiamo cercato un santuario
Ma la bellezza è macchiata di pericolo qui
In questi boschi, il tempo è rimasto indietro
La storia racconta di una convinzione che era sublime
Di un luogo in cui i morti e i viventi si intrecciano
Quando le cicale cantano il loro oscuro inno
E la notte cala nera e lunga
Ci scontriamo contro il buio
Abbiamo bisogno l'uno dell'altro per mantenerci forti
Quando fuoco e sangue piovono su di noi
Ci terremo stretti da soli
Perché l'amore è come un fucile da caccia
In un mondo andato storto
Perché l'amore è come un fucile da caccia
In un mondo andato storto
I lupi che camminano, ululano in questo posto
Un avvertimento o un grido di battaglia
Ci sono anime ospitate in questo posto
Dove il buono deve solo morire
Ma qui troviamo la nostra canzone di combattimento
Ci intrattiene per tutta la notte
Al mattino, il sole vincerà
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