Trama
Robert Bilott, avvocato ambientalista, porta il colosso della chimica DuPont in tribunal. Così facendo, denuncia decenni di inquinamento chimico ai danni dell'acqua potabile delle campagne.
Approfondimento
CATTIVE ACQUE: UN AVVOCATO CONTRO UN COLOSSO DELLA CHIMICA
Diretto da Todd Haynes e sceneggiato da Matthew Michael Carnahan e Mario Correa (a partire da un servizio giornalistico di Nathaniel Rich), Cattive acque racconta la storia di Robert Bilott, un avvocato specializzato nella difesa delle industrie chimiche. Interpellato da un contadino, vicino di casa di sua nonna, Robert scopre che le acque dell'idilliaca campagna in cui ha trascorso la sua infanzia sono state avvelenate da una fabbrica del potente gruppo chimico DuPont, il principale datore di lavoro per la gente del posto. Al fine di portare alla luce la verità sugli scarichi tossici dell'impianto, Robert metterà a rischio la sua carriera, la sua famiglia e persino la sua stessa vita.
Con la direzione della fotografia di Edward Lachman, le scenografie di Hannah Beachler, i costumi di Christopher Peterson e le musiche di Marcelo Zarvos, Cattive acque trae spunto da una storia vera ed è stato così presentato dal regista: "Quando ho letto il servizio giornalistico di Nathaniel Rich sul New York Times a proposito di Robert Bilott sono rimasto colpito dalla forza che l'avvocato ha trovato nel combattere contro colossi come la DuPont e la Teflon, multinazionali le cui attività sono presenti in mezzo mondo. Dopo un anno dagli eventi, le indagini rivelavano ancora come dietro allo smaltimento dei rifiuti delle società vi fossero affari illeciti che, violando le leggi, andavano contro ogni interesse sociale o politico. Era ottima materia per un film di denuncia. Del resto, sono da sempre un grande fan dei film di denuncia. Adoro quella che viene definita la "trilogia della paranoia" di Alan J. Pakula (Klute, Perché un assassinio e Tutti gli uomini del presidente) realizzata negli anni Settanta ma anche quei film venuti decenni dopo come Silkwood e Insider. Dietro la verità: tutti avevano in comune sia la denuncia degli abusi di potere sia il racconto delle intimidazioni e delle manovre che i più potenti mettevano in atto per soffocare la verità e salvaguardare i loro affari".
"Chi si appresta a vedere un film di denuncia - ha proseguito Haynes - sa già di cosa parla la storia, dal momento che gli scandali sono quasi sempre di dominio pubblico. Ciò che cambia di film in film è la caratterizzazione psicologia ed emotiva di chi denuncia, disposto a mettere a repentaglio anche la propria vita in nome della verità. In Cattive acque abbiamo come protagonista Rob Bilott, destinato a divenire un eroe quando scopre le pratiche scorrette messe in atto dalla DuPont, sebbene crollino tutte le sue certezze. In parte sospettoso e diffidente per natura, Bilott come la maggior parte di coloro che denunciano qualcosa è già di suo un personaggio solitario e, come da previsione, il susseguirsi degli eventi non fa altro che accentuare il suo isolamento. Rappresentando Wilbur Tennant, il contadino che gli ha aperto gli occhi, e la conseguente class action, Bilott rompe con il mondo di cui ha sempre fatto parte: da avvocato che lavora per l'industria chimica si ritrova dall'altro lato della barricata e attacca uno dei giganti del settore, la DuPont. Senza di lui nessuno avrebbe conosciuto i pericoli connessi alle sostanze chimiche persistenti, come il famigerato acido perfluoroottanoico, onnipresente nella nostra quotidianità".
Il cast
A dirigere Cattive acque è Todd Haynes, acclamato regista indipendente e sceneggiatore statunitense. Nato a Los Angeles il 2 gennaio 1961, Haynes si è interessato sin da piccolo alle arti e ha frequentato la Brown University, laureandosi in Arte e Semiotica. Dopo il college, si è trasferito a New York, dove ha… Vedi tutto
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Commenti (12) vedi tutti
Inquinamento da parte di una multinazionale delle acque con PFOA , (o PFAS), che provocano cancro e altre malattie gravi nella popolazione. Purtroppo cose che capitano anche in Italia, e anche nel mio Veneto. Ce ne fossero mille di film di denuncia così, tra l'altro molto ben fatto, e con un bravissimo Mark Rapphalo. Voto 10.
commento di DelfinoDelfinoUno di quei film di impegno civile che hanno un proprio valore già solo per il fatto di essere realizzati. Qui abbiamo una sceneggiatura solida, forse un po'prolissa, e un ottimo cast in cui brilla un Ruffalo (motore del progetto) dimesso e quasi irriconoscibile. Voto: 4 stelle (2024)
commento di robynestaLe conseguenze del turbocapitalismo multinazionale: queste sono le cose di cui avere paura, altro che pseudoecologismo del ca**o! Ottima la fotografia. La regia è un po' fiacca, senz'altro poteva osare di più.
commento di dansk_noirIl vecchio Cinema di impegno civile esiste ancora ....
leggi la recensione completa di daniele64"Legal thriller" di denuncia. Discreto film, anche se un tantino prolisso.
leggi la recensione completa di Furetto60Il teflon, minaccia mondiale alla salute dell'uomo
leggi la recensione completa di emilCattive acque e’un bel film di denuncia l’ultimo che ho visto al cinema prima del Covid 19 che non è un film ma una strage
commento di claudio1959"Il sistema è corrotto, dobbiamo proteggerci da soli" cit.
commento di Infinity94A parte i limiti di una sceneggiatura che procede stancamente con la dimostrazione della sua brava tesi alla Erin Brockovich (la verità alla fine prevale, ma che fatica!), sono il ritmo e la tensione i punti deboli di una progressione drammatica che non decolla mai veramente in questo legal-thriller ecologista di cogente attualità.
leggi la recensione completa di maurizio73cinema civile, di denuncia...doveroso e un po' piattino, ahinoi. speriamo che i tanti spettatori che dovrebero assolutamente vederlo - perché è della nostra salute che si tratta - non lo abbandonino annoiati prima della fine...in quel caso la DuPont avrebbe vinto ancora una volta.
commento di giovenostaE' la follia che è reale o è la realtà che rende folli? Bob, fin da piccolo a contatto con la natura, è uno che munge il latte fino all’ultima goccia. Un bambino che poi diventa uomo meticoloso, che va fino in fondo, che non si stanca di scoprire, studiare, cercare. L’intelligenza è una cosa sorprendente, assieme alla sensibilità e all'altruismo.
leggi la recensione completa di gaiartC'è poco da dire: il film 'ambientalista' non è nelle corde di Haynes. Siamo dalle parti di "Insider", ma quale differenza tra il cinema di denuncia spettacolare di M. Mann e questo 'acque scuro', un compitino ben fatto ma senza nerbo. Dal regista di "Mildred Pierce" e "Lontano dal paradiso" mi aspettavo di meglio.
commento di Marcello del Campo