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Ultima notte a Soho

Regia di Edgar Wright vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Ultima notte a Soho

di alan smithee
4 stelle

locandina

Ultima notte a Soho (2021): locandina

FESTIVAL DI VENEZIA 78 - FUORI CONCORSO La giovane Eloise, orfana che vive in provincia con la amorevole nonna, sogna di diventare una stilista, ed aspira ad essere accolta presso una prestigiosa scuola londinese, ove intende specializzarsi in abiti ispirati alla moda anni '60, che da sempre la affascina in modo particolare. Ammessa alla facoltà, la ragazza prende alloggio presso la vecchia casa di una strana vecchina, che la accoglie con le sue regole vincolanti ed intransigenti.

Ma, attraverso quella stanza desueta e demodé, Elise scopre anche accidentalmente una sorta di sentiero temporale che la catapulta in pieno anni '60 ( guarda caso...), ove una giovane e disinvolta cantante di nome Sandie, diventa una sorta di suo avatar temporale.

Fino a renderla protagonista di una torbida vicenda di efferati omicidi che indurranno Eloise ad intervenire per cercare di modificare quel cruento passato.

Thomasin McKenzie

Ultima notte a Soho (2021): Thomasin McKenzie

Anya Taylor-Joy, Matt Smith

Ultima notte a Soho (2021): Anya Taylor-Joy, Matt Smith

Matt Smith

Ultima notte a Soho (2021): Matt Smith

Edgar Wright ha talento da vendere ed è sempre padrone di gestire un contesto scenografico davvero complesso e anche complicato. Stata però il connubio temporale, ormai più che abusato, ed il contesto più puramente horror, stridono quando accostati e paiono inverosimili o poco efficaci ogni volta che si trovano costretti a passarsi la staffetta narrativa.

Bravo e le due belle protagoniste, già dive in erba mto glamour come sono Thomasine McKenzie e Anya Taylor-Joy, ma il vero trio azzeccato è quello di riunire tre affascinanti star tipicamente anni '60 come sono Terence Stampa, la recentemente compianta Bond girl Diana Rigg e Rita Tushingham.

E il film si rivela un giocattolone girato con gran mestiere, ma piuttosto rutilante e delirante al punto di risultare eccessivo come uno spericolato gioco da luna park che subito appassiona, ma poi alla lunga finisce per risultare stucchevole.

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