Regia di Gianluca Jodice vedi scheda film
1936. Giovanni Comini, giovanissimo federale, viene mandato al Vittoriale (ove risiede Gabriele D'Annunzio) per controllare la fedeltà del poeta al Duce, che negli ultimi tempi è sembrata piuttosto traballante. In qualche modo i due stringono però amicizia e ben presto anche Comini si ritrova a dubitare della bontà delle scelte di Mussolini.
Una messa in scena sobria con una fotografia (Daniele Ciprì) elegante, un copione scritto con ottima cura dei dettagli storici e con un apprezzabile approccio psicologico ai personaggi, un cast assortito in maniera assolutamente funzionale: Il cattivo poeta è tutto questo ed è anche un discreto polpettone in salsa storica che cerca di rivalutare la figura umana di un artista – quantomeno – controverso e tormentato quale Gabriele D'Annunzio. Non un'opera rivoluzionaria, a ogni modo, e nemmeno più di tanto memorabile; lascia un buon segno Sergio Castellitto nei panni del vate e anche il giovane Francesco Patanè, poco meno che esordiente sul set, non sfigura affatto. Nel cast, inoltre, Clotilde Courau, Tommaso Ragno, Lidiya Liberman, Fausto Russo Alesi, Janina Rudenska e Massimiliano Rossi. La sceneggiatura di Gianluca Jodice, esordiente come regista nel lungometraggio, romanza qua e là senza eccessi, ma la tenuta narrativa dell'opera – due ore tonde di durata – non è solidissima. Sfortunato senza dubbio il film dal punto di vista della tempistica: doveva uscire a fine 2020, ma la pandemia di covid-19 ne ha fatto rimandare la pubblicazione, quasi in sordina, alla primavera successiva. 5,5/10.
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