Regia di Gianluca Jodice vedi scheda film
Un film dove solo la bravura di Castellitto (l'unico tra l'altro di cui si capisca cosa dice) evita un giudizio mediocre sia per un certo eccesso di bonomia nel personaggio di Corini,che appare fin troppo ingenuo anche per essere un semplice balilla (figurarsi un federale..) sia per un D'Annunzio riflessivo e depressivo, aspetto su cui si è calcata
Se nel complesso la storia de "Il cattivo poeta" è di per sè interessante, indagando il crepuscolo del vate D'Annunzio (ormai più un peso che un vanto per il regime), il modo in cui viene sviluppata nel film di Gianluca Jodice appare alquanto controverso e forse fin troppo distaccato. C'è, soprattutto nel personaggio del federale Corini (mandato da Starace a "sorvegliare" D'Annunzio) un eccesso di ingenuità che fa più volte pensare a come sia potuto diventare un elemento di rilievo nell'ingranaggio del Regime, certo non avezzo a membri riflessivi e pieni di dubbi esistenziali. E anche lo stesso D'Annunzio a volte sembra più la caricatura di sè stesso, accentuando fin troppo le criticità verso il Regime che influirono fino ad un certo punto nel suo modo di vivere istrionico e "pirotecnico". Nota a margine per la dizione, in cui si salva solo il buon Castellitto, mentre gli altri protagonisti più che parlare sembrano masticare frasi rendendo l'insieme il più delle volte incomprensibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta