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Il cattivo poeta

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Regia di Gianluca Jodice

Con Sergio Castellitto, Francesco Patanè, Tommaso Ragno, Clotilde Courau, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Elena Bucci... Vedi cast completo

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Trama

1936. Giovanni Comini è stato appena promosso federale, il più giovane che l'Italia possa vantare. Ha voluto così il suo mentore, Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Comini viene subito convocato a Roma per una missione delicata: dovrà sorvegliare Gabriele d'Annunzio e metterlo nella condizione di non nuocere. Il Vate, il poeta nazionale, negli ultimi tempi appare contrariato, e Mussolini teme possa danneggiare la sua imminente alleanza con la Germania di Hitler. Ma al Vittoriale, il disegno politico di cui Comini è solo un piccolo esecutore inizierà a perdere i suoi solidi contorni e il giovane federale, diviso tra la fedeltà al Partito e la fascinazione per il poeta, finirà per mettere in serio pericolo la sua lanciata carriera.

Approfondimento

IL CONTESTO STORICO

Tra il 1936 e il 1937, l'Impero d'Italia sta per raggiungere la sua massima estensione: dal Rodano ai Balcani, la Croazia, la Dalmazia, il Montenegro, l'Albania e la Grecia, e fino all'Africa, con la Libia, l'Eritrea, la Somalia e da poco anche l'Etiopia...

Ma i venti di guerra ora hanno cessato di essere una brezzolina primaverile, stanno iniziando a soffiare con un impeto sempre più minaccioso: la posta in gioco è sempre più alta, la costruzione dell'Impero deve proseguire e la preoccupazione di Mussolini è la massima compattezza interna. La polizia segreta, l'OVRA e gli altri mille tentacoli del regime controllano tutto e tutti, il Paese è un covo di spie e delatori, quasi ogni condominio, ogni singolo cittadino è controllato.

Gli italiani, l'opinione pubblica dev'essere eccitata dalla propaganda, deve orientarsi favorevolmente alle nuove alleanze in politica estera, al nuovo posizionamento dell'Italia nello scacchiere internazionale. E nessuno deve opporsi. Siamo sull'orlo di sconvolgimenti epocali…

Ed ecco le due personalità debordanti che combattono un duello più o meno sotterraneo da circa vent'anni: Mussolini e d'Annunzio. "Una cordiale inimicizia", come qualche storico l'ha definita.

Da una parte il Duce, condottiero indiscusso della nazione, e dall'altra il Vate, sempre più vecchio e in disparte. Tra loro si susseguono ora più che mai infinite, sottili schermaglie, perché d'Annunzio fascista non lo è stato mai (come avrebbe potuto d'altronde il suo slancio libertario e anticonformista affiancare lo spirito piccolo borghese, violento e clericale del fascismo?).

Questo il Duce lo sa bene, come sa bene che d'Annunzio ha ancora un seguito enorme, è un intoccabile, per il suo essere poeta internazionale, intellettuale europeo ed eroe di guerra. Qualsiasi parola di d'Annunzio, pronunciata o scritta, un appunto, una lettera, un articolo, ancor oggi può far tremare il regime.

E proprio in questi ultimi anni di vita del poeta (muore a settantacinque anni, il 1° marzo del 1938) corrisponde il progressivo avvicinamento tra Mussolini e Hitler. Il Duce, consapevole dell'avversità radicale del poeta nei confronti della Germania nazista, sottopone a uno stretto controllo il Vittoriale, inviando un giovane gerarca, lo zelante federale di Brescia Giovanni Comini. Con la specifica funzione di dissuadere qualsiasi mossa che il poeta potrebbe progettare per scongiurare e far fallire l'asse italo-tedesco.

Curiosità

LA PAROLA AL REGISTA

"Il cattivo poeta è un film sull'inverno della vita di un poeta, e di una nazione intera. Racconta l'ultimo anno di Gabriele d'Annunzio. E lo fa da un punto di vista particolare, quasi come fosse una storia di spie, basato però rigorosamente su fatti storici accertati. Un biopic, un film storico ma anche un thriller...

La lunghissima clausura, quasi un auto-esilio, di d'Annunzio dentro il Vittoriale volge al termine. La sua età avanzata, i suoi malanni, i suoi vizi, lo hanno portato a una depressione finale. Solo il rapporto che verrà a instaurarsi con la giovane spia, mandatagli lì da Mussolini, gli procureranno l'ultimo sussulto di vitalità e lo spingeranno a desiderare di contare ancora qualcosa. E come nel più classico dei noir, si fronteggiano mondi contrapposti: da una parte un luogo chiuso, isolato, come il Vittoriale, dall'altra la realtà esterna, la dimensione politica con i suoi torbidi movimenti.

La grande Storia e le piccole storie. E poi il vecchio e il giovane, le due donne rivali, il Duce e il Vate…

Le immagini che fin da subito mi si sono presentate davanti agli occhi avevano le tonalità degli interni del Vittoriale, colori "pesanti", profondi, gialli, neri, verdi… tonalità che creano la patina del tempo, così essenziale a dare credibilità a un racconto storico. Naturalmente, ho pensato a molti film… cercando di non pensare mai a Il conformista. Un film troppo fatato, troppo importante, troppo inavvicinabile. "Vicino" soltanto per l'epoca che racconta e per la scelta di raccontare il regime dall'interno (cosa di cui si sono fatti carico pochissimi film italiani fino ad oggi). Se devo pensare a dei riferimenti più recenti, penso sicuramente al Sokurov della trilogia del potere (MolochToroIl sole), su tre grandi potenti del Novecento: Hitler, Lenin, Hiroito. Alla sua regia evocativa, al suo tocco intimo e indiscreto nell'affrontare la grande Storia.

Ho cercato una regia pulita, controllata, che sapesse far parlare eventi e personaggi. Una luce scolpita, dal taglio antico, con un ritmo di montaggio che prendesse anche lui a modello la classicità dei grandi film storici. Un film a colori, ma con il rigore e l'eternità del bianco e nero".

Trailer

Commenti (17) vedi tutti

  • Film malinconico, cupo, ben confezionato ma noioso

    commento di Artemisia1593
  • Film assai sul triste andante ma comunque non appassiona molto.voto.4.

    commento di chribio1
  • Un film dove solo la bravura di Castellitto (l'unico tra l'altro di cui si capisca cosa dice) evita un giudizio mediocre sia per un certo eccesso di bonomia nel personaggio di Corini,che appare fin troppo ingenuo anche per essere un semplice balilla (figurarsi un federale..) sia per un D'Annunzio riflessivo e depressivo, aspetto su cui si è calcata

    leggi la recensione completa di galaverna
  • Perso, senza troppi rimpianti, al momento dell’uscita in sala e ora ricuperato su RAIPLAY, questo film mi ha colpita non sempre positivamente.

    leggi la recensione completa di laulilla
  • Un film importante con un Castellitto moderato

    leggi la recensione completa di ilpadreditutti
  • Un film venato di struggente malinconia e ineluttabilità. Apprezzabile la ricostruzione storica, buona l'interpretazione di Castellitto, un po' troppo perennemente sbalordita invece l'espressione del giovane protagonista. Nel complesso un'ottima opera d'esordio per Jodice, regista e sceneggiatore.

    commento di ssiboni
  • Jodice mostra qui una buona dose di coraggio e di spregiudicatezza che spesso manca agli esordienti. Questo gli fa onore. Purtroppo perògli manca ancora l’esperienza necessaria per portare a casa un risultato totalmente positivo. Ne esce fuori un film ben impaginato che a tratti mostra un certo fascino ma anche un eccesso di velleitarismo.

    commento di (spopola) 1726792
  • grandi invenzioni: Il cattivo federale scaglia il telefono da qualche parte ("gli è scappato" -dirà) e prende a calci la scrivania ... grandi meriti: la fiction dura solo una puntata ...

    commento di kahlzer
  • Interessante nell'insieme, ben confezionato, ma statico.

    commento di GabryLed
  • Il cattivo poeta di Gianluca Jodice. Biopic sul Vate, focalizzato sul rapporto che ebbe col giovane federale Giovanni Comini, inizialmente mandato per sorvegliare la più autorevole spina nel fianco del regime, poi sedotto dal suo carisma e dalle resistenze etico-culturali nei confronti dell'alleato tedesco. Castellitto, misuratissimo, offre un D'A

    commento di simonebulleri
  • Biopic sugli ultimi anni di vita di Gabriele D'Annunzio. Ottimo Castellitto. Discreto il film

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Note positive solo per la ricostruzione d'ambiente ed il trucco di Castellitto comunque sprecato nella parte di un d'Annunzio che non si prende per niente la scena. Banalizzazione estrema del regime fascista, come di norma, con un Mussolini che si muove quasi da sembrare il Gabibbo. Ci voleva ben altro per celebrare la grande Storia.

    commento di bombo1
  • Il mito sfiora il ridicolo nel suo eremo lacustre, assediato dall'incipiente demenza e da un regime da avanspettacolo popolato di macchiette. Il nostro federale è tanto fesso che poteva non sapere. La riscrittura del ciarpame della Storia non merita una storia a sé.

    commento di maurizio73
  • Lento e plumbeo dall'inizio alla fine,il federale Comini ruba la scena a D'Annunzio,si puo' vedere anche se un po' prolisso...

    commento di ezio
  • Lento nelle scene, lento nei banali dialoghi. Mediocre.

    commento di gruvieraz
  • Film ben realizzato e ben recitato, a tratti lento ma efficace nel comunicare il senso di inevitabile tragedia imminente.

    commento di Utente rimosso (dilo)
  • gli ultimi anni di vita di un D'Annunzio profetico, che vedeva nell'alleanza Hitler-Mussolini un destino infausto per l'Italia e gli italiani

    commento di argo979
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Recensioni

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laulilla di laulilla
5 stelle

Anche se, come altri, non ho molto amato D’Annunzio (1863 -1938), come altri gli riconosco il merito di aver introdotto nella nostra cultura letteraria alla fine dell’800, per molti aspetti asfittica e accademica, alcuni necessari elementi di novità.    Decisivi erano stati, per il cattivo poeta che si compiaceva del titolo di Vate… leggi tutto

4 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle positive

George Smiley di George Smiley
8 stelle

"Il cattivo poeta" di Gianluca Jodice è un film dai toni crepuscolari e carichi di mestizia sulla figura del poeta-vate nei suoi ultimi anni di vita al Vittoriale. Messo sotto sorveglianza dal governo fascista, temuto per la sua indipendenza di pensiero e spregiudicatezza, fortemente contrario all'alleanza di Mussolini con Hitler, l'incontro con il federale Giovanni Comini è lo… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle negative

ilpadreditutti di ilpadreditutti
4 stelle

un film importante,  un frammento di storia che in nuce potrebbe generare percorsi filmici ben più ampi e potenti nella lirica cinematografica italiana. Qui il racconto è sempre troppo intimo, pur se volutamente definito, cesellato, senza mai dare conto della personalità immensa del Vate. E guarda caso trovi un raro Castellitto che non deborda, non va in overacting come… leggi tutto

1 recensioni negative

2024
2024
Trasmesso l'11 marzo 2024 su Rai 5
2023
2023

Recensione

galaverna di galaverna
6 stelle

Se nel complesso la storia de "Il cattivo poeta" è di per sè interessante, indagando il crepuscolo del vate D'Annunzio (ormai più un peso che un vanto per il regime), il modo in cui viene sviluppata nel film di Gianluca Jodice appare alquanto controverso e forse fin troppo distaccato. C'è, soprattutto nel personaggio del federale Corini (mandato da Starace a…

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laulilla di laulilla
5 stelle

Anche se, come altri, non ho molto amato D’Annunzio (1863 -1938), come altri gli riconosco il merito di aver introdotto nella nostra cultura letteraria alla fine dell’800, per molti aspetti asfittica e accademica, alcuni necessari elementi di novità.    Decisivi erano stati, per il cattivo poeta che si compiaceva del titolo di Vate…

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ilpadreditutti di ilpadreditutti
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2022
2022

Recensione

axe di axe
7 stelle

Nel 1936, il giovane bresciano Giovanni Comini, da poco nominato federale, è selezionato dal gerarca fascista Starace per un compito molto delicato. Riceve l'ordine di insediarsi presso il Vittoriale degli Italiani, il grande complesso sul Lago di Garda ove ha stabilito la sua residenza l'artista e patriota Gabriele D'Annunzio, al fine di operare una discreta sorveglianza "ideologica".…

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Recensione
Utile per 6 utenti

Recensione

hallorann di hallorann
7 stelle

“Finché sei poeta non ti attende rovina”. Questa massima calzava a pennello al Vate D’Annunzio, poeta ed eroe di guerra, scrittore e politico anomalo – governatore di Fiume per quindici mesi. Eppure dal 1936 al 1938 egli venne “consumato” dal regime amico fascista. Il dente cariato da riempire d’oro che Mussolini teneva sotto controllo…

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Recensione
Utile per 6 utenti
2021
2021

Recensione

Furetto60 di Furetto60
6 stelle

Siamo nel 1936, in Italia. Un giovanissimo federale, tale Giovanni Comini, ambizioso e tenace sostenitore del fascio, a cui è iscritto dal 1926, di stanza a Brescia, viene comandato e distaccato dal Segretario del Partito Achille Starace, presso il Vittoriale, che ormai da 15 anni “ospita” Il poeta Gabriele D’annunzio” che per quanto fedele a Mussolini, si…

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Recensione

mm40 di mm40
5 stelle

1936. Giovanni Comini, giovanissimo federale, viene mandato al Vittoriale (ove risiede Gabriele D'Annunzio) per controllare la fedeltà del poeta al Duce, che negli ultimi tempi è sembrata piuttosto traballante. In qualche modo i due stringono però amicizia e ben presto anche Comini si ritrova a dubitare della bontà delle scelte di Mussolini. Una messa in scena…

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Recensione
Utile per 1 utenti

Recensione

barabbovich di barabbovich
7 stelle

È il 1936 quando il giovanissimo Giovanni Comini (Patanè) viene promosso a federale nell'Italia fascista di quegli anni. A lui è affidato il delicato compito di monitorare il poeta nazionale Gabriele D'Annunzio (Castellitto), temibile sobillatore di masse e del tutto contrario all'alleanza che Mussolini si avvia a stipulare con Hitler, che di lì a poco avrebbe portato…

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George Smiley di George Smiley
8 stelle

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Uscito nelle sale italiane il 17 maggio 2021
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Francesco Patanè, Clotilde Courau
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