Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film
Più che un brutto western, una gran presa per i fondelli. Veronesi è del tutto inadatto alla regia, fa leva su un modulo testuale improbabile nei toni utilizzati, e le scenografie sono troppo patinate per sembrare superficialmente adeguate alla prestigiosa categoria a cui il film dovrebbe appartenere. Pieraccioni, che dopotutto serbava ancora un po’ di simpatia e non si prestava esageratamente al macchiettismo, sbaglia comunque la condotta dell’interpretazione e non è granché credibile nella sua performance. Anzi, diciamo che in quel quadro c’entra come un supermarket sullo sfondo della Gioconda. Il dilemma dell’operazione, non è tanto che si proceda inarrestabilmente per luoghi comuni, ma per come questi vengano esposti: platealmente ridicoli i duetti/scontri tra Bowie e Keitel (spogliati di ogni tipo di dignità attoriale e lessati all’inverosimile), incomprensibile la presenza del personaggio di Jim Van Der Woude (l’"idiota del villaggio" nella trama, in realtà solo un riempitivo di uno dei tanti buchi di scrittura), appena malamente abbozzati i secondari (non parliamo poi degli scagnozzi del villain.. "silhouette" tremendamente inutili). Di sicuro qualche buffo siparietto iniziale non giustifica il prezzo del biglietto; e poi lo sguardo angelico della bellissima Sandrine Holt stona parecchio con il molesto volto cafonal della Marcuzzi (la quale, oltre ad esibire il suo "distinto" femmineo portamento, si doppia anche da sola, con risultati che tutti possono immaginare). Il citazionismo arruffato dai grandi autori del passato è pretestuoso e sconsolante. C’è da chiedersi se con quell’ingente budget speso, alla Cecchi Gori non avrebbero fatto meglio a investire il denaro in beneficenza (e se effettivamente hanno letto la sceneggiatura, prima di bruciare quel capitale).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta