Regia di Francesco Lagi vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 - FUORI CONCORSO
"Da allora (i Navajo) capirono che da qualche parte al mondo, per far muovere il sole, qualcuno deve morire"
Nell'imminenza della festività natalizia tre fratelli sono indotti a reincontrarsi nella antica casa in cui sono cresciuti, per andare a dare l'ultimo saluto ad una anziana madre recentemente trasferita da codesta casa, al più vicino ospedale.
Ad accudire la genitrice ci ha pensato sino ad ora Isidoro, il fratello maggiore, l'irrisolto, quello che si butta in progetti stravaganti (l'ultimo è quello della produzione di un particolare peperoncino raro) uscendone sempre con le ossa rotte.
Poi c'è Chiara, ragazza caratteriale ed imprevedibile, fresca di separazione e un po' manesca, soprattutto qualora la si contraddica. Infine Michelino, l'uomo di successo, almeno come egli si impegna a dare a vedere, impegnato a vendere idrocarburi ai cinesi, ed in arrivo con una bella ragazza che presenta come la sua nuova compagna.
Al cospetto di una madre morente che mai si vedrà, i fulmini e le saette che si origineranno da quell'incontro inevitabile e forzato, produrranno anche una voglia da parte di ognuno di ammettere i reciproci fallimenti, sia per chi non fa nemmeno nulla per nasconderli, sia per chi invece si organizza per apparire per come non è.
Da una pièce teatrale della Compagnia Teatrodilina scritta e diretta da Francesco Lagi, lo stesso Lagi traspone un film sulla fratellanza e sulla famiglia in dissesto che è un toccasana per il cuore e la mente dello spettatore, nonché una delle più genuine soprese di questo tribolato e poco felice anno 2020 per il cinema, italiano ancor più che globale.
Scritta con verve ed accuratezza, la pièce si avvale di quattro straordinari interpreti che anche nella trasposizione cinematografica risultano davvero bravi, se non straordinari, ognuno in grado di conferire una particolare sfaccettatura al proprio personaggio in grado di renderlo unico, ma anche incapace di affossarne un altro: Francesco Colella è Isidoro, quintessenza di un fallimento annunciato tra comicità e drammaticità di fondo, Leonardo Maddalena è il fratello minore Michelino, che ora gioca all'uomo di successo, nascondendo ben più biecamente del fratello un insuccesso che si consuma nell'ambito privato.
Una splendida Anna Bellato è Chiara, che tira testate a tradimento come un toro a chiunque osi contraddirla anche incidentalmente e con garbo. E poi c'è Silvia D'Amico, che recita un personaggio che a sua volta recita, come vi renderete conto guardando il bel film.
Riunire la famiglia Di Carace è un'impresa simile a quella di "far muovere il sole", e per una volta la storia di Isidoro appare sensata e pertinente più di quanto egli stesso possa pensare.
E Quasi Natale appare, oltre che uno dei punti forti del TFF numero 38, anche una delle più intense e riuscite opere italiane della stagione.
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