Regia di Francesco Fanuele vedi scheda film
Un regno medievale sulla Via Salaria ...
Un autista di bus eredita dal padre ( che lo aveva abbandonato ) un grande podere di campagna sul quale prospera un ignoto regno in cui si vive come nel Medio Evo ... La trama di questo film , che segna l' esordio alla regia di un lungometraggio per il giovane Francesco Fanuele , prende il via da questo spunto paradossale ma senza ombra di dubbio parecchio originale . Peccato però che ci si fermi lì e che lo sviluppo successivo diventi via via più confuso , tanto da non riuscire a comprendere dove si voglia andare a parare , mentre il film arranca tra scene sfilacciate e senza guizzi , strappando ben poche risate . Non si capisce qual è la logica che muove questi " Amish de noantri " . Gente che vuole vivere nel passato feudale segnando il fallimento della democrazia e dello stato moderno ? Gente che preferisce sottomettersi ad un capo supremo isolandosi totalmente dal mondo attuale , un po' come certe sette pseudoreligiose tristemente famose ? Boh ! Pare quasi il trionfo dell' individualismo e dell' autonomia portata ai suoi massimi eccessi , dopo la crisi dei sogni di unità mondiale o europea .
Stefano Fresi è adatto al ruolo del candido protagonista ed è ben assistito dalla brava spalla Max Tortora . I loro duetti provano a tenere in piedi un film vistosamente troppo stiracchiato . Poco da dire sul resto del cast , decisamente poco noto e poco influente . Probabilmente era meglio se restava il cortometraggio da cui questo brodo allungato è derivato . Non gli do più di 5 .
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