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Governance - Il prezzo del potere

Regia di Michael Zampino vedi scheda film

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La recensione su Governance - Il prezzo del potere

di Andreotti_Ciro
8 stelle

Renzo Petrucci è un manager di una multinazionale petrolifera che ha aiutato a espandersi anche a spese della propria vita privata. Michele Laudato è un amico di Renzo al quale quest’ultimo ha promesso la gestione di un distributore di benzina. La vita dei due sembra procedere senza particolari intoppi fino a quando Renzo viene invitato, dalla propria società, a dimettersi a causa di un’indagine su una serie di appalti truccati. Petrucci comincia a sospettare che a denunciarlo sia stata Vivian Parisi, ingegnere che deve prenderne il posto e che proviene da una società concorrente. Per questo Renzo decide di vendicarsi coinvolgendo suo malgrado Michele.

 

Tre quarti di thriller sommati a un quarto di sfumature drammatiche, il tutto unito a un’interpretazione venata d’istrionismo teatrale come quella di Massimo Popolizio, incredibilmente convincente e misurato, nel dipingere il dottor Petrucci, manager rampante della Royal S.p.A., multinazionale petrolifera con affari che vanno dall’est Europa a numerosi distributori sparsi lungo la penisola. È proprio in uno di questi che dovrebbe insediarsi Michele, Vinicio Marchioni, vecchio amico di famiglia che vuole lasciarsi alle spalle un passato da carcerato iniziando una nuova attività assieme alla moglie Rita. Alla fine quando tutto sembra andare per il verso giusto e la vita di Riccardo, come quella di Michele, sembrano essere dirette verso il più classico dei lieto fine, sarà un’indagine della finanza a bloccare la carriera di un manager d’assalto che si scopre privo di scrupoli e per il quale mai domanda più adatta è stata coniata ovvero: “si nasce cattivi… o lo si può diventare?” A questo interrogativo cerca di rispondere Michael Zampino, regista italo francese che al suo secondo lungometraggio, dopo L’erede – The Heir, cofirmato assieme all’autore Ugo Chiti, non vuole variare genere; se nella pellicola del 2011 erano i drammi famigliari e di vicinato a farla da padrone, questa volta è il mondo degli affari e degli scrupoli che ognuno dovrebbe farsi, che vengono esplorati. Pellicola molto interessante con due prestazioni magistrali, Popolizio e Marchioni, e una trama che sa passare dal dramma personale al thriller, nel breve volgere di un’inquadratura.

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