La recensione su El sádico de Notre-Dame

di undying

4 stelle

Operazione commerciale con rimontaggio di materiale girato in occasione di almeno altri due contesti. Ne esce un film evidentemente forzato nello sviluppo, improvvisato per nuove sequenze girate e piuttosto confusionario. Sicuramente un Franco (anche interprete) molto minore, pure se piuttosto scaltro.

Mathis Vogel (Jesùs Franco), ex uomo di chiesa espulso dal sacerdozio per le sue idee liberali, scrive racconti per una rivista sadomaso. Nella redazione della rivista incontra Anne (Lina Romay) restandone affascinato al punto di pernottare in un albergo di fronte casa, così da poter spiare le mosse della ragazza. Anne, partecipa a messe nere simulate, ovvero con finti sacrifici poi destinate a trasformarsi in festini erotici. Mathis, ossessionato dal contesto, finisce in uno stato delirante. Convinto di essere un giudice in azione per conto di Dio, in una escalation di violenza inizia a compiere delitti, scegliendo le vittime che ritiene meritevoli di raggiungere l'Inferno. E sono tutte partecipanti delle presunte messe nere.

Mettendo mano a Le viziose (L'éventreur de Notre-Dame nella versione rimaneggiata, Exorcisme et messes noires in quella hard e Demoniac in quella più tagliata e arrivata sui nostri schermi) e Sexorcism (ovvero lo stesso materiale ma con scene hard) nel 1979 Jesùs Franco ripropone ancora quelle stesse immagini. In un vortice turbinante di schizofrenia creativa (o distruttiva sarebbe termine più adatto). Tra una edizione e l'altra (parliamo di quelle con in entrambi i casi lo stesso regista interprete nel ruolo di Mathis) le differenze sono impercettibili, mentre diventano sostanziali se confrontate con Demoniac (quella cut uscita anche in Italia) essendoci scene girate ex novo. Scene ex novo girate per la versione uscita nel 1975 (L'éventreur de Notre-Dame) che ha una durata pressoché identica a questo El sádico de Notre-Dame. La conclusione più logica spinge a scrivere che si tratta dello stesso film, distribuito in due momenti -e con titoli- diversi, cioè a dire L'éventreur de Notre-Dame (1975) è circolato -nell'identica versione- anche nel 1979 come El sádico de Notre-Dame. Probabilmente le motivazioni del mutato titolo sono da ricercare in cavilli burocratici causa i quali un film, riproposto in censura una seconda volta, necessariamente non può avere lo stesso titolo (supposizione da profano delle norme che regolano la proiezione cinematografica in pubblico). Confesso comunque che ad un certo punto la genesi del film diventa un vero rompicapo, senza possibilità di soluzione se non si possono confrontare le varie edizioni. Roba da farsi venire l'emicrania se si tenta di uscirne facendo ricorso ad internet, data l'evidente facilità di incappare in comprensibili errori. Un labirinto delirante, senza via d'uscita, con doppie, terze e anche quarte versioni ciascuna con tre, quattro o cinque titoli differenti, ma quasi identici!

Qui ci di riferisce quindi ad Exorcism (titolo di L'éventreur de Notre-Dame attribuito per l'edizione home video inglese, tanto per confondere ancora di più il contesto circolata in USA come Demoniac) realizzato nel 1975 ed uscito in bluray per la Redemption con durata pari a 97'54". Con tutta la simpatia per Franco, decisamente inadatto nel ruolo del serial killer ossessionato dalle messe nere, l'insieme di materiale tanto eterogeneo si fa pesantemente sentire. A cominciare dall'inizio, con una rappresentazione (che scopriremo essere finta) di un sacrificio umano, vittima Lina Romay. Poi ritroviamo la stessa in una redazione di un giornale e già l'abisso con l'incipit si fa significativo. Senza infierire più di tanto sulla sceneggiatura, per forze di cose sviluppatasi dopo aver girato, il regista si dilunga in siparietti interminabili. Per citare i peggiori: una scenetta orgiastica, completamente inefficace e quasi ridicola, si protrae oltre 5 minuti; lo stesso Franco mentre spia la rappresentazione delle messe nere, con primi piani del regista, dove il tempo sembra essersi fermato. I dialoghi, deliranti quanto il contesto, vanno dalle sentenze emesse prima degli omicidi: "Non avere paura, sono venuto a salvare la tua anima, sei una peccatrice!", alle buffe recite in latino pronunciate dopo: "Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti". Un poutpourri realizzato con evidente finalità speculativa a danno del (altrove) buon talento di cui il cineasta è dotato. Oltre alla bella colonna sonora, si distinguono un paio di scene splatter stomachevoli, in particolare uno sventramento realistico, eseguito probabilmente con carne di maiale.