La recensione su Around the World in 80 Beds

di undying

2 stelle

Erotico con deriva hard, co-diretto da Erwin C. Dietrich e Jesús Franco. Sorta di pseudo "Mondo" (in realtà ambientato in interni) girato svogliatamente e privo dello stile tipico dei due registi.

Peggy (Esther Moser), inviata per un reportage televisivo, è impegnata in un giro del mondo molto particolare che passa da New York, Copenaghen, Amburgo e le Antille per poi concludersi ad Amsterdam.

Dalle messe nere officiate nel quartiere di Greenwich (New York) a San Francisco dove si pratica la raccolta di "seme", necessario per mantenere l'ottantenne Sunella Parker (Vera Chollet) una eterna giovane. Ancora: nello Swinging Quarter di Copenaghen si pratica l'amore lesbico mentre ad Amburgo, tale Madam Satan dispensa lezioni sadomaso. Sull'Isola di Goa vengono svelati retroscena delle locali cerimonie nuziali (con il padrino destinato ad anticipare lo sposo in questioni di sesso), mentre ad Amsterdam la protagonista si sbizzarrisce dando lezioni sull'autoerotismo. In appendice, il momento migliore, che mostra una tecnica d'amore platonico in atto tra i dervisci.

Guardando questo triste Around the world in 80 beds non ci si convince che dietro ci stia Erwin C. Dietrich. Manca l'erotismo e -soprattutto- è grande assente l'ironia. Le attrici, poco attraenti, sono state scelte perchè in grado di interpretare scene hard. Perchè di questo si tratta. Se ci sia dietro veramente la mano del regista svizzero, si può dire che il porno non fa per lui, così come nemmeno il tema gotico, horror o drammatico (terribile la messa nera iniziale -di certo opera di Franco- così come deludente la squallida scena s/m). Un film che non si avvicina nemmeno lontanamente allo stile di Dietrich, pure se la sceneggiatura è di suo pugno. Co-diretto assieme a Jesús Franco, Around the world in 80 beds è forse il peggior film realizzato dai due prolifici registi. Difficile dire chi dei due abbia fatto di peggio.

"Voglio provare cose folli nella prossima trasmissione. Con te, spettatore. Proprio con te. Non importa che tu sia uomo o donna, o entrambi." (Monologo di Peggy in chiusura)