Regia di Kirill Sokolov vedi scheda film
Questo russo, a me del tutto sconosciuto, con questo film (esordio?) è come se avesse chiuso in un appartamento Tarantino e Guy Ritchie, gli abbia fatto sniffare un bel po' di cocaina, li abbia imbevuti di vodka e li abbia lasciati liberi di divertirsi girando un film. "Muori papà muori", già folle dal titolo, è davvero un mix pazzesco, anarchico e splatter, dei due famosi registi. La trama è il punto debole ma è solo la miccia per riempire di sangue tutto quanto e la durata, poco più di un'ora e mezza, è giusta per quello che Sokolov vuole mostrarci. Siamo in piena Russia, prima che anche il suo Cinema fosse dissolto dalla "censura" occidentale, e un ragazzo, piuttosto sfortunato, si trova alle prese, per amore, nell'uccisione, per vendetta, del padre della sua ragazza, o presunta tale. Lui è mosso da uno scopo superiore, (una violenza subita da lei da bambina), ma le cose non andranno esattamente come pensava. La sua intrusione, in una famiglia disfunzionale, farà da detonatore, letteralmente, a un turbine di sangue e violenza, in cui, lentamente, verranno coinvolte varie persone. L'abilità di Sokolov sta nel girare tutto questo all'interno di due/tre locali, con occhio virtuoso e grottesco, dove il sangue, a un certo punto, diventa pura tappezzeria. Ottimi (e curiosi) sono anche i riferimenti al western, con i primi piani sui volti dei protagonisti e alcuni duelli tipici di un Sergio Leone. Un film molto occidentale, se vogliamo, moderno e scattante, libero e cattivo, che merita assolutamente almeno una visione. Una chicca stramba, sopra le righe e non per tutti.
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