Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Diciamo il romanzo vero e proprio di Ennio Flaiano, qui banalizzato al massimo; Montaldo non è un cattivo regista, ma alle casca sul banale e televisivo, quasi inispiegabilmente. Qui siamo dalle parte di un concetto esistenziale alla Camus, una indifferenza che diventa il cruccia di una vita. Una forma di introspezione con ambientazione che deve essere ben costruita e non al servizio di un facile spettacolo, ed ad un cast spesso fuori posto, cercando per forza una posizione internazionale.
Qui non si deve essere dalla parti del neorealismo, anzi siamo lontanissimi da quei toni, ed è l'errore sui cade la regia e al sceneggiatura, che mutila la storia in maniera irritante, appunto banalizzandola. E togliendo quella complessità che la contraddistingueva Alla sceneggiatura partecipa anche Virzì ed i toni, si notano in alcune part
Storia complessa e cinematograficamente possibile ed interessante, ma nelle mani un po' sbagliate.
Non riesce ad entrare bene nei meandri in cui Flaiano aveva inteso la sua storia, colpa anche di una prospettiva produttiva ampia e più ferma in dei concetti concreti
A me non piace mai e qui mi irrita ancora di più non riuscendo a capire per niente il personaggio
Non è male nel suo ruolo
Assolutamente sempre poco credibile, riesce ad entare nei meandri sempre del cinema, cacciato dal porta rientra dalla finestra, essendo sempre un po' la caricatura di sè stesso.
Drammaticamente un po' carico
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