Regia di Sergei M. Eisenstein vedi scheda film
Ivan IV, acclamato dal popolo, torna a Mosca, ma durante il suo governo, i Boiardi attueranno una congiura contro di esso, che sfocerà anche con il tentato omicidio dello Zar. Ma Ivan, venuto a conoscenza del complotto ordito alle sue spalle, per ucciderlo, si farà sostituire dal cugino Vladimir, figlio della Bolscevica zia Euphrosinia, che verrà così assassinato dal sicario, mandato dalla madre stessa.
Seconda parte della trilogia incompiuta di “Ivan il Terribile ”, “La congiura dei Boiardi”, chiude la stessa, a causa delle morte prematura del regista (1948), in una maniera impeccabile e magistrale. Il film fu prodotto solamente nel 1958, quando ottenne il permesso dal governo russo, dopo il XX congresso, visto che quando fu realizzato, nel 1946, l’autorità Staliniana, ne impedì la distribuzione. Le musiche di Prokof’ev, la sceneggiatura dello stesso regista e soprattutto la grandiosa fotografia di Tissé e Moskvin, contribuiscono a fare di questo film, una pietra miliare del cinema universale e di quello che comunque resta. Ejzenstejn, imprime un impronta incancellabile nel “primo” cinema, che proprio grazie alla perfezione delle sue opere, diventa più maturo e organizzato, e lo lascia memorabilmente, insieme ad altri maestri dell’epoca, quali Murnau, Chaplin e Lang, che subito dopo i fratelli Marx, lo hanno reso grande e geniale; e proprio la genialità di Ejzenstejn, la si può cogliere fin dai piccoli particolari, dai dettagli, che ne “La congiura dei Boiardi”, si possono anche rilevare, in quell’alternanza bianco e nero/colore, che rimane indimenticabile. Grande lezione, di grande cinema.
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