Regia di Sergei M. Eisenstein vedi scheda film
9,5/10: pur nella difficoltà e nella presunta utilità di dare un giudizio comparativo rispetto al capitolo I della vita di Ivan, credo che con La congiura dei boiardi si possa parlare addirittura di un piccolo passo in avanti. Maledetto quanto il primo, a volte meno elevato liricamente, si rivela però assai più intrigante e "moderno" nella sua anima tanto statolatra quanto profondamente antiumanistica e accigliata. Straordinaria e grottesca la lunga e colorata sequenza della libagione, culminata nell'omicidio del misero fantoccio biondo, memorabile il duetto e la caustica trattativa tra lo zar e l'aspirante metropolita, divina e mostruosamente umana nel suo lutto Serafina Birman. Il film, accompagnato fedelmente da una colonna sonora da brividi, costituisce anche una rappresentazione lucidissima e disincantata sulla solitudine del potere, e sull'irreversibilità delle scelte e del destino. Ed infatti l'Ivan compie un passo oltre il punto di non ritorno creando una frattura con la tradizione e con i suoi idoli, finendo come pecora in mezzo ai lupi e affidandosi alla semplice ma efficace protezione canina...
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