Regia di Andrew Erwin, Jon Erwin vedi scheda film
"Ma dove lo fanno 'sto film?", per dirlo come direbbero a Roma.
E' quanto mi sono chiesto durante alcuni passaggi di "Cosa mi lasci di te": un miracolo, per cui a un tratto un tumore in stadio avanzato sparisce; e i genitori e gli amici di lui che, quando la malattia di lei si manifesta nella sua gravità, lo incoraggiano a starle vicino, ad amarla.
Dico queste cose perchè sotto tanti aspetti la vita e le vicende di Jeremy Camp, cantante americano protagonista di questo film, ricordano la mia vita.
L'amore della mia vita, Sara, bella e pura come il sole (probabilmente anche noi due eravamo predestinati). Ma come avrei voluto che, quando la sua malattia si è rivelata nella sua gravità, i miei amici e i miei genitori mi esortassero ad amarla e a starle vicino! Tutto l'opposto. E i genitori di lei (e Sara stessa, forse già non troppo lucida per la malattia) che mi hanno chiuso la porta in faccia chiedendomi di non vederla più, forse (ma su questo mi rimarrà sempre il tarlo del dubbio) per amore nei miei confronti. Come avrei voluto rimanerle vicino fino alla fine, ed assistere al suo funerale anzichè venire a sapere per caso della sua morte!
E poi mia moglie, malata da dieci anni, e forse destinata a rimanerlo a vita. (No, ai miracoli quando si parla di salute non ci credo più).
E se Jeremy, per ricordare il suo primo amore, ha fatto fare questo film (aiutato dalla seconda moglie), io nel mio piccolo per ricordare il mio primo amore ho scritto un e-book accessibile a tutti, su internet, "Dedicato a Sara" (anche se guai a parlare di Sara a mia moglie prima che fosse morta!)
Con qualche passaggio del film però mi trovo pienamente d'accordo: la mia vita non è piena e felice nonostante le delusioni subìte, ma forse proprio grazie a loro. La malattia, il dolore, la sofferenza non sono (o forse dovrei dire non devono essere) ostacoli all'amore, ma dei facilitatori.
Perchè alla fin fine credo che le cose che contano veramente siano due sole: la vita stessa, e l'amore che riusciamo a dare agli altri. Tutto il resto è nulla (o al più passatempo, distrazione, inganno).
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