Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
La famosissima scrittrice Alice Hughes, vincitrice di un Premio Pulitzer, è propensa a rinunciare all'invito che un circolo culturale inglese le fa invitandola a ritirare un premio presso la località che li ospita.
La paura di volare e altre circostanze non precisamente chiarite spingono la donna a rifiutare, ma difronte ad una proposta che la sua brillante agente le ripropone, ovvero di viaggiare in nave per una crociera atlantica tra agi e comodità, la scrittrice finisce per accettare, a patto che a bordo essa possa invitare il giovane nipote e due sue amiche coetanee. Intanto l'agente si imbarca segretamente pure lei, per cercare di carpire particolari circa la possibilità che il prossimo segretissimo romanzo della donna sia effettivamente in gestazione, dopo anni di silenzio che assomigliano ad una crisi creativa.
E se il nipote della scrittrice finisce per incontrare l'agente donna, innamorandosene anche se ben più giovane di lei, i rapporti tra Alice e le sue due amiche si rivelano piuttosto sporadici, fino ad una sorta di regolamento di conti che chiarirà definitivamente le responsabilità della scrittrice, e la vera origine della storia che la rese definitivamente un'autrice di successo planetario.
Ma le sorprese non sono finite, perché la vita e i problemi ad essa annessi non si fermano durante il tragitto in crociera fino alla destinazione europea.
Steven Soderbergh è un regista affidabile ed impeccabile, dal cui lavoro è impossibile possano verificarsi pasticci formali sia dal punt di vista tecnico, sia da quello della costruzione narrativa.
Il film infatti scorre liscio sulla dinamica di un intreccio che ricorda, per analisi interiore e costruzione dei personaggi, un film dell'Allen ispirato e pessimista degli anni '80 e '90.
Però Soderbergh è anche un regista freddo come un rettile, che sviscera le pulsioni dei suoi personaggi assai ben costruiti con una impassibilità che va oltre l'umano, e rimane pertanto come una vetrina indiscutibile di situazioni ed emotività ben delineate e descritte, che tuttavia non riesce a provocare nello spettatore l'emozione che, proprio in Allen per restare nell'esempio di poco sopra, caratterizzava suoi capolavori come Interiors o Settembre, o Crimini e misfatti.
Il cast è a dir poco strepitoso (la triade di dive perfette Streep, Bergen, Wiest, più Hedges e Gemma Chan) il finale riserva tutte le sorprese del caso, ma mai uno stupore che sia reale e non telecomandato.
Lasciamoli parlare...
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