Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Una famosa scrittrice americana viene invitata alla consegna di un prestigiosissimo premio letterario in Inghilterra. Avendo paura di volare, la donna sceglie di andare oltreoceano con una crociera, portando con sé le sue due migliori amiche, il suo adorato nipote e, suo malgrado, anche la sua nuova agente. Quest'ultima approfitta del viaggio per carpire informazioni sul nuovo libro della scrittrice.
Lasciali parlare, Let them all talk: l'involontaria autocritica del titolo è quantomeno gustosa, essendo in fin dei conti la pellicola un concentrato di scene, ambientate quasi interamente su una nave da crociera, che ritraggono cinque personaggi – più altri di contorno – a colloquio tra loro. Pur essendo un Soderbergh sponda hollywoodiana (e quindi non una delle sue opere a basso budget e più espressamente sperimentali), il film mantiene qualche caratteristica di ricerca formale, nella messa in scena asciutta narrativamente e improntata all'analisi dei personaggi attraverso le loro stesse parole, nonché nell'esaltazione per l'appunto delle parole sottraendo al minimo il ruolo della colonna sonora. Meryl Streep, Dianne Wiest e Candice Bergen sono le tre grazie al centro della scena: difficile scegliere chi sia più brava, ma se la cavano adeguatamente anche Gemma Chan e Lucas Hedges nelle due parti di spalla alle tre dive. Di Deborah Eisenberg la sceneggiatura: sottolinearne la verbosità è necessario, condividerne la mancanza di snodi focali, di 'scene madri' fino all'inevitabile colpo di coda del finale, no. Curiosamente fotografia (Peter Andrews) e montaggio (Mary Ann Bernard) sono curati dallo stesso Soderbergh, sotto pseudonimo. 5/10.
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