Regia di Richard Lester vedi scheda film
Undici minuti di sketch surreali ambientati per lo più nelle grigie campagne inglesi, fra pittori di improvvisati campeggiatori e melomani dal grammofono portatile e tante altre invenzioni sopra le righe.
Questo cortometraggio indubbiamente fuori dall’ordinario, per quanto difficile oggi a reperirsi ed effettivamente caduto oramai nel dimenticatoio, ha grandissimi e inequivocabili meriti. Pur essendo semplicemente composto da undici minuti circa di sketch sopra le righe e semiimprovvisati, girati (pare) in due consecutive domeniche a zonzo per le campagne inglesi con un budget infimo, The running jumping & standing still film ha saputo influenzare in maniera perfino evidente due delle icone inglesi della cultura del Novecento: i Monty Python e i Beatles. Se la discendenza di certe idee del Flying circus dei primi pare fuori discussione, meno nota è la passione che legava i Fab Four per il Goon show, trasmissione radiofonica a cura di Peter Sellers, Spike Milligan, Harry Secombe e, almeno agli inizi, Michael Bentine; i primi due, insieme al regista Dick (Richard) Lester e al comico italoinglese Mario Fabrizi, sono i principali responsabili di questo cortometraggio, che tanto piacque a Lennon & co. da richiedere espressamente Lester come regista per le loro prime due pellicole, A hard day’s night (1964) e Help! (1965). L’incontro fu particolarmente felice, come è noto, e la carriera del regista, fino a quel momento quasi esclusivamente attivo in serie televisive britanniche, ebbe modo di decollare a livello mondiale. The running jumping & standing still film non è un capolavoro, va detto chiaramente: si tratta di un lavoro sperimentale dettato più dalla voglia di stupire, di provocare, di divertire divertendosi da parte dei protagonisti, che di un film in qualsiasi senso ‘compiuto’; la versione reperibile oggi su Youtube, purtroppo, è di qualità bassina, ma comunque godibile. 6,5/10.
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