Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Le prime esperienze in campo musicale per Arturo Toscanini, nella seconda metà dell'Ottocento. Rifiutato come violoncellista alla Scala, il Nostro parte con un impresario per il Brasile, dove conosce di persona una famosa cantante lirica, Nadina Bulichoff, e intraprende la carriera come direttore d'orchestra.
Il territorio è quello tanto caro al regista, cioè la musica lirica; i toni sono quelli suoi favoriti, ovvero il melodramma sfrenato, tutto sentimenti esasperati e ricercati estetismi: Il giovane Toscanini parte con ottimi presupposti, ma da praticamente subito gli argomenti - pur validi - passano in secondo piano, soccombendo davanti a un infiorettamento che romanza la realtà storica ed esplode nel patetico finale, ai limiti del (l'involontariamente) ridicolo. Ma di dialoghi oltre il limite massimo di retorica consentita dalla verosimiglianza, la pellicola è piena; non basta perciò la presenza di Elizabeth Taylor e di Philippe Noiret, non basta il pur bravo protagonista C. Thomas Howell, non basta la confezione dell'ottimo - solito, per Zeffirelli - cast tecnico a fare de Il giovane Toscanini un'opera fluida e interessante. La sceneggiatura è di William Stadiem, da un'idea dello stesso Zeffirelli e di Ennio De Concini; fra gli altri interpreti troviamo anche Franco Nero, Sophie Ward, Nicholas Chagrin, John Rhys-Davies. 3/10.
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