Regia di Ken Loach vedi scheda film
Joe (Mullan) è un 37enne di Glasgow che vive con il sussidio di disoccupazione. Ha un passato da alcolizzato e sbarca il lunario tra qualche lavoretto e la gestione di una squadra di calcio di dilettanti, tutto drop out come lui. Tra questi, c'è un ragazzo (McKay) che si è messo in guai serissimi per faccende di droga. Joe fa di tutto per salvarlo, mettendo persino a rischio la relazione con l'assistente sociale (Goodall) della quale si è innamorato.
Uno dei (tanti) capolavori di Ken Loach, un inno alla resistenza e un apologo sull'altruismo, scritto da Paul Laverty (già autore de La canzone di Carla), costruito con un crescendo che culmina, nella seconda metà del film, in un turbinio di emozioni fortissime, senza mai dimenticare una punta di ironia e di leggerezza e con qualche concessione all'action movie. Memorabile la prova stratosferica di Peter Mullan, consacrata a Cannes con il massimo, meritatissimo alloro.
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