Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Marcello Clerici, spia della polizia politica fascista, si reca a Parigi in viaggio di nozze. La luna di miele è una copertura: all'insaputa della moglie Giulia, l'uomo deve eliminare un suo ex professore, ora dissidente politico.
Adattamento dell'omonimo romanzo di Alberto Moravia attraverso cui Bertolucci imbastisce una feroce critica nei confronti della borghesia italiana e alla sua codardia.
Una borghesia che finge di essere cieca davanti alle nequizie del fascismo, idealmente rappresentata da Italo.
Marcello Clerici è cardine del cinema di Bertolucci, in quanto alla ricerca disperata e incessante del proprio ruolo nel mondo, ma diversa perché evita qualsiasi deriva rivoluzionaria e si nasconde nel conformismo, nella ricerca di una pseudo normalità sotto cui si celano timori inconfessabili, oltre ad un rinnegamento per qualunque debolezza personale (la nascosta omosessualità di Marcello) o collettiva (la pazzia del padre, l'arguta intelligenza del professor Quadri all'insegna dell'antifascismo, la cecità dell'amico Italo...). Il protagonista vive in un complesso di inferiorità tra sé stesso e il bisogno di apparire, entrando in sintonia con una massa che in realtà detesta, nel tentativo di abiurare qualsivoglia tendenza per tutto ciò che è anticonformista (il professor Quadri e sua moglie, ad esempio).
La missione di Marcello Clerici è quella di sopravvivere, mostrando il suo volto più praticista sfruttando ogni occasione e pronto a rinnegare i suoi veri sentimenti e ideali
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