Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Al giovane professore di Lettere Arturo Dominici (Alain Delon) viene dato l'incarico presso un liceo classico di Rimini e, in una classe più interessata alla contestazione che agli studi, coglie l'occasione per instaurare una relazione con la bellissima e scontrosa Vanina (Sonia Petrova): questo scombussolerà i rapporti con la propria compagna, la problematica Monica (Lea Massari), il giro di amici della buona borghesia locale - tutti dei perdigiorno - con il quale l'uomo ha subito stretto amicizia, in cui spicca il ragazzo della stessa Vanina, Gerardo (Adalberto Maria Merli) e il loquace medico Giorgio detto Spider (Giancarlo Giannini) ed infine con Marcella (Alida Valli), l'astiosa madre della giovane studentessa.
'La prima notte di quiete', titolo che, come 'Il grande sonno' di Raymond Chandler, si riferisce alla morte, è il penultimo film di quel cineasta poco prolifico come numeri ma pregevole in fatto di qualità cinematografiche che risponde al nome di Valerio Zurlini: ambientato in una Rimini autunnale ed invernale, perennemente immersa nel grigiore della nebbia e sempre semideserta, ben resa dalla fotografia di Carlo Di Palma - in cui l'uso di colori prevalentemente spenti e sbiaditi contribuisce ad accentuare l'atmosfera già di per se spettrale - è un (melo)dramma intenso e decadente, costruito con una cura certosina in ogni singola inquadratura, dotato di un ritmo dolente e percorso da una vena mista tra malinconia ed ineluttabilità dei fatti, che puntualmente si verificano.
La Rimini e i personaggi di Zurlini (ed Enrico Medioli, che con il regista scrive il film) possono essere visti anche come una variante in chiave cupa e totalmente priva di quell'ironia e di quella commozione con cui Federico Fellini aveva ritratto i suoi 'Vitelloni' circa vent'anni prima: se, da un lato, il primo capolavoro del maestro riminese, alternava momenti di grande tristezza e sconforto (la scena del carnevale) ad altri più allegri (la celebre scena della pernacchia ai lavoratori di Alberto Sordi) per concludersi con la speranza di un futuro migliore per il protagonista che fugge dalla vita di provincia, ne 'La prima notte di quiete' si assiste unicamente ad azioni di personaggi continuamente in preda a sconforto, rabbia e rancore ed un finale, dai toni tragici, diametralmente opposto.
Grande interpretazione di Alain Delon che, in questo ruolo di insegnante disincantato e svogliato, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che riempia il suo vuoto esistenziale ma che, per questo, va incontro al suo destino, offre una delle migliori prove della sua carriera, coadiuvato da un cast di prim'ordine in cui si staglia un giovane ma già bravissimo Giancarlo Giannini - l'unico che si dimostrerà, alla fine, veramente amico del protagonista - una tagliente, arcigna e 'volgare' Alida Valli, una Sonia Petrova dalle non particolari doti recitative ma a cui basta essere inquadrata in pp per bucare letteralmente lo schermo con lo sguardo, nonché una ombrosa ma regale Lea Massari. E' un peccato che interpreti di vaglia come Renato Salvatori (uno del gruppo di amici) e Salvo Randone (il preside conservatore del liceo) vengano sacrificati in parti molto ridotte.
'La prima notte di quiete' è un'opera quindi densa e preziosa di un autore pregevole ma spesso sottovalutato.
Voto: 8.
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